ROMA (MF-DJ)--Il 1* trimestre è stato positivo per Mediaset, il "settimo consecutivo. Lo lego essenzialmente a 2 fattori: la continuità nella strategia di investimento e la collaborazione con il mercato". Lo ha detto al Sole 24 ore l'ad di Publitalia'80 e consigliere di amministrazione Mediaset, Stefano Sala, aggiungendo che "il nostro gruppo segue una strategia partita da lontano, investendo da anni in un sistema unico, veramente cross mediale che si sviluppa in 4 direzioni strategiche: contenuti, tecnologia, total audience e internazionalizzazione". "Quanto alla collaborazione con il mercato, faccio presente che con ognuno dei nostri oltre mille clienti -ha sottolineato- abbiamo trovato o reinventato uno schema di collaborazione su misura".

Il gruppo ora avrà da affrontare mesi sicuramente di grande lavoro. C'è da portare a termine l'Opas per il controllo del 100% di Mediaset España.

"Di certo l'Opas e la nostra azione in Germania, con la richiesta di autorizzazione a superare la quota del 25% di Prosiebensat, dimostrano come Pier Silvio Berlusconi consideri il nostro progetto MediaForEurope una direttrice di sviluppo, basata su una piattaforma unica di tecnologia e contenuti in grado di generare non soltanto sinergie di costi ma anche importanti ricavi aggiuntivi; una direttrice da perseguire con determinazione a dispetto di una prospettiva di dominanza degli oligopolisti digitali globali".

Secondo Sala "ci sono 4 asimmetrie che di fatto rappresentano una minaccia per la competitività del mercato. La prima è quella tra la pluralità di editori, broadcaster e publisher nazionali, e le posizioni di oligopolio globale dei player digitali. Siamo in un mercato condizionato dalla presenza dominante di un oligopolio globale di pochi operatori digitali con un potere di mercato superiore a quello degli Stati nazionali. La seconda asimmetria è la mancanza di pari opportunità di accesso alle risorse strategiche per competere: oggi chi controlla un browser o un sistema di adserving o un sistema operativo di fatto controlla le regole di accesso al mercato e può decidere di cambiare queste regole per tutto il mercato, con iniziativa unilaterale. La terza asimmetria è che, differentemente dagli editori nazionali, gli oligopolisti digitali globali non si sottopongono a nessuna misurazione certificata da parti terze, sia riguardo alla certificazione delle campagne sia riguardo alla misurazione degli investimenti".

Dazn è stata bacchettata da Agcom a tal proposito. "Dazn ad oggi è l'unico Ott che ha reso disponibile al mercato un sistema accessibile a tutti con i risultati di ascolto e della pubblicità. Poi, rispetto alla delibera di Agcom che chiede a Dazn di raggiungere determinati standard di certificazione, proprio entro fine marzo Dazn dichiarerà all'Autorità le iniziative che intende assumere in questa direzione. E qui ritorno sul tema delle asimmetrie: la quarta asimmetria -ha spiegato il manager- è il differente livello di regolamentazione. Gli editori operano in un mondo assolutamente regolato, differentemente dallo status di privilegio degli oligopolisti digitali globali che possono in tutto o in parte continuare a eludere aspetti di normativa, misurazione, controllo, fiscalità".

"Vedo solo una conclusione di questo ragionamento. Ci troviamo a fronteggiare una sfida decisiva per tutti: aziende, agenzie ed editori. Si deve decidere se continuare a operare in un mercato plurale con pari opportunità di accesso, certezza di misurazioni e regole omogenee applicate a tutti gli operatori oppure accettare un mercato che collassa su pochi operatori globali che hanno un vantaggio asimmetrico nell'accesso al mercato, senza misurazioni certificate e senza regole che assicurino una equa competizione", ha concluso.

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March 30, 2022 03:08 ET (07:08 GMT)