Fitoussi. I governi sarebbero maggiormente sotto il controllo dell'Ifc (indipendent Fiscal Council) nazionale e della Commissione. Non è risolto il problema della sovranità: gli Stati l'hanno persa per adeguarsi alle regole europee, ma l'Europa non l'ha mai avuta perché manca uno Stato federale, o perlomeno un embrione di esso, con una vera democrazia. La sede della sovranità rimane vuota. Oggi i popoli hanno solo il diritto di cambiare governo, non di cambiare politica, perché quest'ultima è dettata dalle regole concordate nei Trattati. Nella proposta è poi un po' strano il riferimento al tetto per la spesa, come unico strumento per raggiungere l'obiettivo. Non è vero che diminuire la spesa corrente sia sempre una buona cosa, come dimostra l'importanza del Welfare State per l'Europa. La proposta ha le sue radici nel liberalismo e ha come obiettivo uno Stato più snello, ma non c'è ragione per un minor ruolo del settore pubblico, anzi la pandemia ha dimostrato esattamente il contrario. Infine non mi sembra che le regole proposte siano più semplici di quelle attuali, come dicono gli autori. Non dico che la semplicità sia sempre da preferire, ma il testo è comprensibile solo da esperti, e le regole rimangono assai complesse.

D. Quale potrà essere un compromesso finale in Europa sul Patto di Stabilità e sul debito pandemico?

Codogno. La proposta è in linea con quanto ho indicato in passato, e parte di essa può essere introdotta senza significative modifiche nei trattati e nei regolamenti. Tuttavia, la mia sensazione è che i tempi non siano ancora maturi per una modifica complessiva della cornice fiscale europea. Sono auspicabili modifiche profonde, che inevitabilmente implicherebbero una revisione complessiva della governance. Si dovrebbe dare maggior spazio ad una capacità fiscale centralizzata e un programma di emissione stabile di eurobond per un ammontare non piccolo. Per questo, occorrerà cedere sovranità e rafforzare il ruolo democratico del Parlamento Ue e in generale delle istituzioni europee. È un processo lungo, complesso e politicamente delicato. Nel breve periodo, molto probabilmente si faranno degli aggiustamenti al margine, consentendo alla Commissione di utilizzare tutti i margini di interpretazione delle attuali regole. Di fatto questo permetterà maggiore spazio fiscale per i prossimi anni, soprattutto per gli investimenti della Recovery and Resilience Facility, pur mantenendo l'attenzione sulla sostenibilità di medio-lungo periodo.

Cottarelli. Il sistema sarà semplificato e si adotterà una regola della spesa, anche se corretta per la variazione delle tasse. Di fatto si tratterà di una norma sul deficit, come quella esistente oggi nel Patto.

Gros. È molto improbabile che si trovi un accordo per mettere una parte del debito nazionale in comune perché la solidarietà europea si è già espressa con il progetto NGEU, del quale l'Italia è il primo beneficiario. Ma una mini-riforma del Patto di Stabilità per un trattamento favorevole degli investimenti verdi dovrebbe essere possibile. La parte verde del nuovo governo semaforo in Germania dovrebbe essere favorevole.

Fitoussi. Il testo presentato è tecnocratico. Finora è mancata la politica. Alla fine dei negoziati probabilmente non sarà dato molto spazio di manovra ai governi. Sono pessimista sul possibile compromesso. Se vogliamo risolvere i problemi dell'Europa bisogna comunque andare oltre i contenuti tecnici e occuparsi innanzitutto del problema della sovranità. È solo a questa condizione che la scelta potrebbe prevalere sulla regola e la democrazia sulla tecnocrazia.

fch

MF-DJ NEWS

1708:09 gen 2022


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January 17, 2022 02:11 ET (07:11 GMT)