La sanzione, un importo record in Austria, è stata comminata dopo che i regolatori hanno riscontrato delle mancanze nei controlli di RBI sul riciclaggio di denaro e sul finanziamento del terrorismo in due banche corrispondenti, hanno detto i regolatori.
Una persona con conoscenza diretta della questione ha nominato questi Paesi come Cuba e Bahrein.
La punizione, anche se minore rispetto alle sanzioni che potrebbero essere imposte dagli Stati Uniti, offusca ulteriormente l'immagine di Raiffeisen, mentre la più grande banca occidentale in Russia è sottoposta a crescenti pressioni per interrompere i legami con quel Paese.
Gli Stati Uniti, le cui autorità stanno esaminando i legami di Raiffeisen con la Russia, hanno più potere dell'Austria, in quanto controllano l'accesso al dollaro, pietra miliare del commercio internazionale e linfa vitale del settore bancario.
Il mese scorso, Raiffeisen è stata avvertita per iscritto dal Tesoro degli Stati Uniti che il suo accesso al sistema finanziario statunitense potrebbe essere limitato a causa dei suoi rapporti con la Russia, come ha riferito Reuters.
L'avvertimento è stato il più forte mai ricevuto dalla più grande banca occidentale in Russia e fa seguito a mesi di pressioni da parte di Washington, che da oltre un anno sta esaminando le attività della RBI nel Paese.
Mentre molti governi e aziende occidentali hanno radicalmente ridotto i legami con Mosca dopo l'invasione dell'Ucraina oltre due anni fa, l'Austria rimane legata alla Russia attraverso gasdotti di importanza cruciale, e Vienna continua a fungere da hub per i contanti provenienti dalla Russia e dai suoi vicini ex-sovietici.
L'RBI aveva promesso di scorporare la sua attività russa, che fornisce un'ancora di salvezza per i pagamenti a centinaia di aziende del Paese, dopo aver subito le pressioni delle autorità di regolamentazione internazionali. Ma a due anni dalla guerra, poco è cambiato.
Sebbene anche l'italiana UniCredit abbia un'attività in Russia e sia altrettanto riluttante ad andarsene, RBI è molto più grande ed è diventata un banco di prova della determinazione occidentale a porre fine ai legami con la Russia.
(1 dollaro = 0,9340 euro) (Servizio di John O'Donnell, a cura di Miranda Murray)