Di Andrea Montanari

MILANO (MF-DJ)--Il voto maggiorato fa il suo debutto in Rcs Mediagroup. La casa editrice controllata dalla Cairo Communication (59,83%) ha deciso di adottare le normative in materia e chiamerà gli azionisti a votare questa modifica statutaria nell'assemblea del prossimo 29 aprile. In base alle simulazioni già fatte della società milanese che controlla tra gli altri il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport (oltre agli asset in Spagna), il gruppo che fa riferimento a Urbano Cairo avrà il 65,3% dei diritti di voto.

"Per quanto attiene l'entità della maggiorazione del diritto di voto, il consiglio di amministrazione ha ritenuto di proporvi la maggiorazione massima di due voti per ciascuna azione, così come previsto dal medesimo articolo 127-quinquies, comma 1, del TUF. Il cda ritiene infatti che un coefficiente di maggiorazione pari a due voti sia idoneo ad assicurare che la maggiorazione del voto sia effettivamente ed efficacemente premiante per gli azionisti che intendano avvalersene", si legge nella documentazione relativa all'unico argomento all'ordine del giorno dell'assise straordinaria di Rcs di fine mese.

La simulazione effettuata vede poi Diego Della Valle, secondo azionista del gruppo di via Rizzoli, avere diritto di voto pari all'8,29% rispetto all'attuale partecipazione del 7,62% e Mediobanca, terzo socio, passerebbe dalla quota del 6,55% al 7,122% di diritti di voto. "La maggiorazione del diritto di voto, consentendo di deviare dal principio one share-one vote, permette alle società quotate di incentivare investimenti di medio-lungo termine da parte degli azionisti (così da stabilizzare l'azionariato dell'emittente quotata), i quali, in virtù del beneficio che gli viene riconosciuto, vedono rafforzato il proprio ruolo nella governance della società", prosegue il documento.

"L'introduzione della maggiorazione del diritto di voto risponda agli interessi della società in quanto finalizzato a incoraggiare un approccio all'investimento di medio-lungo periodo, favorendo dunque la presenza di investitori stabili", viene ancora specificato da Rcs. "La stabilità dell'azionariato consentirà un incremento durevole del valore delle azioni e permetterà di supportare la realizzazione di progetti destinati a svilupparsi in un orizzonte temporale medio-lungo concorrendo a realizzare un successo sostenibile in linea con quanto raccomandato dal codice di corporate governance e contrastare fenomeni di volatilità del titolo, connessi nella maggior parte dei casi a operazioni speculative e/o di breve periodo".

Dalle prime interpretazioni di mercato trapela che l'opzione che sarà adottata potrebbe portare a un eventuale, futuro scenario di variazione o modifica dell'attuale assetto azionario della società editrice milanese. Anche se il ruolo di controllo di Cairo non è messo in discussione vista la partecipazione in portafoglio e l'editore non ha alcuna intenzione di mollare la presa.

Certo è che il mercato editoriale a livello internazionale è oggetto di operazioni di riassetto e consolidamento - Kkr nel capitale di Axel Springer, il 20% del francese Le Monde in vendita con la spagnola Prisa che deve fare cassa e la presa del controllo da parte della Exor degli Agnelli-Elkann del gruppo Gedi, rivale sul mercato italiano della stessa Rcs - e quindi questa novità statutaria potrebbe lasciar presagire altre mosse di natura strategica.

fch

(END) Dow Jones Newswires

April 09, 2021 07:36 ET (11:36 GMT)