Cloud nel 2022: le 5 tendenze di questo anno
16 Febbraio 2022| News

Come sarà il cloud nel 2022? Proseguiranno le tendenze dell'anno precedente? Magari le aziende dovranno considerare nuovi filoni, e forse cambierà la strategia dei vendor che forniscono infrastrutture e servizi cloud. E ancora, forse i Cloud Service Provider dovranno rimodulare la propria offerta.

Domande e dubbi tipici di una mattina di gennaio 2022, a cui cerchiamo di dare risposta, con l'aiuto di analisti e dati di previsione.

Iniziamo con una panoramica sulla situazione del cloud in Italia. Secondo i recenti dati Eurostat , l'Italia si posiziona al quinto posto nella classifica europea nell'utilizzo del cloud.

La diffusione del cloud in Italia

A livello europeo, Eurostat certifica che nel 2021 il 42% delle aziende utilizza una qualche forma di cloud. Un incremento del 6% rispetto al 2020, e una quota più che doppia rispetto al 2016. In Italia, il 60% delle aziende dichiara di utilizzare il cloud. Un valore che, appunto, ci posiziona al quinto posto dietro i Paesi scandinavi e l'Olanda. Sottolineiamo che la Germania si ferma a poco più del 40%, mentre la Francia e la Spagna rimangono intorno al 30%.

Sempre a proposito dell'anno appena passato, Eurostat specifica che il 79% delle aziende utilizza il cloud per la posta elettronica e il 68% per lo storage. Ciò ci fa comprendere quanta strada da fare ci sia ancora per distribuire il paradigma cloud sugli altri ambiti dell'infrastruttura It.

L'Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano, inoltre, dichiara che la spesa per il cloud in Italia nel 2021 è stata pari a 3,84 miliardi di euro. Rispetto al 2020 si è registrato un incremento del 16%. Per il 2022, secondo i dati Assistel, è probabile che ci assesteremo su un valore complessivo intorno ai 4,5 miliardi di euro (+11%).

La migrazione al cloud, dunque, proseguirà lentamente, anche in Italia. Ma il 2022 sarà anche l'anno di un certo consolidamento, o revisione, dell'infrastruttura già presente.

Il mercato del cloud nel 2022

Riassunta la situazione rispetto all'anno appena trascorso, analizziamo le previsioni degli analisti per il cloud nel 2022. Secondo Gartner, nel mondo più di un migliaio di miliardi (1,4 trillions) di dollari in spesa It sarà indirizzato all'adozione del cloud. Gartner, ancora, si aspetta che, nel 2022, il 90% delle aziende che comprerà servizi IaaS su cloud pubblico lo farà a partire da uno IaaS o da un PaaS preesistente.

Infine, la componente cloud predominante nel 2022 riguarderà i servizi applicativi (40%), mentre il 20% del totale riguarderà l'infrastruttura It.

Sulla base di queste previsioni di mercato, analizziamo le tendenze che aspettiamo per il cloud nel 2022.

Le tendenze per il cloud nel 2022

Su cosa investiranno le aziende nel 2022? E, se cloud sarà (ancora), verso quali componenti in particolare e verso quali ambienti?

  • Rivedere applicazioni e servizi. La corsa obbligata al cloud registrata negli ultimi due anni di pandemia ha portato a sviluppare progetti su cloud non perfetti. La forte necessità di mantenere operativa l'infrastruttura It in condizioni di Remote Working ha provocato un porting incontrollato di applicazioni e servizi. Come conseguenza, registriamo una certa leggerezza nelle implementazioni con conseguenze evidenti soprattutto in termini di sicurezza. Nel 2022 le aziende dovranno rimettere mano ad applicazioni e servizi per consolidarli e renderli più sicuri.
  • La sicurezza prima di tutto. Ragionare sulla sicurezza dell'infrastruttura It dovrà essere ancora una priorità per le aziende. Rispetto al cloud, ciò significa "mettere in sicurezza" le applicazioni non cloud native che sono state forzatamente trasformate in web service. Ancora, significa rivedere priorità e criteri di accesso al cloud per tutti, dagli sviluppatori ai dipendenti. Il tema sicurezza, inoltre, sarà una forte discriminante nella scelta del giusto Cloud Service Provider.
  • Ibrido, multi ed Edge. Tutti gli analisti sono concordi nell'immaginare un incremento della domanda di ambienti hybrid e multi-cloud. La distribuzione dell'infrastruttura It tra cloud pubblici e privati piace sempre di più perché è il giusto compromesso tra performance e protezione dei dati. Una considerazione a parte merita il cloud Edge. Inteso come ambiente il più vicino fisicamente ai dati, di cloud Edge ci sarà sempre più bisogno soprattutto per gestire la diffusione dell'IoT nel mondo business. Questa è una grande opportunità per i Cloud Service Provider e i fornitori di data center.
  • Sostenibilità . Altro tema caldo del 2022 sarà certamente la sostenibilità ambientale. Se il cloud è già una scelta precisa di tutela dell'ambiente rispetto alle strutture on premise, è altrettanto vero che, anche in questo senso, c'è cloud e cloud. Ovvero ci sono hyperscaler e Cloud Service Provider più green di altri. Da una maggiore sensibilizzazione delle aziende in questo senso deriverà la scelta del fornitore.
  • Infrastrutture locali e private. Ultimo tema che certamente terrà banco nel 2022 è la "sovranità dei dati". Termine pomposo che indica il diritto delle aziende a sapere dove sono fisicamente i loro dati e a mantenerne il controllo in ogni momento. A questo proposito gli hyperscaler e i Cloud Service Provider dovranno essere capaci di fornire garanzie precise su dove sono archiviati i dati aziendali. O, almeno, indirizzare le scelte verso forme di cloud ibrido in cui una componente è un cloud privato, o un data center on premise trasformato in cloud privato, in cui saranno archiviati i dati in modalità backup protetto. O, ancora, garantire che i dati aziendali siano fisicamente vicini al cliente o, almeno, in Italia per questioni di compliance.

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