BASILEA (awp/ats) - Buste paga un po' più pesanti in vista per decine di migliaia di dipendenti di Roche e di Novartis in Svizzera: l'anno prossimo i due colossi farmaceutici renani aumenteranno le rispettive masse salariali del 2,3% e del 2,2%.

In una nota odierna Roche parla di un ritocco frutto di un dialogo definito "impegnato, corretto e costruttivo" con le parti sociali. Spetterà ora ai quadri aziendali decidere i singoli incrementi di stipendio - che varranno dal primo aprile - in base alle prestazioni dei 14'200 dipendenti interessati.

Sempre oggi sullo stesso tema ha comunicato anche Novartis. Per il gruppo gli aumenti entreranno in vigore un mese prima, il primo marzo, e varranno per 10'900 degli 11'600 lavoratori nella Confederazione. Il risultato delle trattative salariali è in linea con il mercato del lavoro elvetico e con una politica retributiva sostenibile, ha indicato l'azienda.

Come avviene in altre realtà, pure il personale di Roche e Novartis si appresta perciò quindi ad andare incontro a una perdita del potere d'acquisto: le principali autorità, i maggiori istituti e le più grandi banche elvetiche (Seco, Ocse, Banca nazionale, KOF, Economiesuisse, UBS, ecc.) prevedono infatti che quest'anno l'inflazione si attesterà a valori compresi fra il 2,8% e il 3,0%.

Entrambi i giganti farmaceutici sono anche noti per i compensi stratosferici ai vertici. Stando a quanto aveva calcolato il sindacato Unia alcuni mesi Roche detiene il primato elvetico per quanto riguarda il divario salariale fra i piani alti e quelli inferiori: nel 2021 il Ceo Severin Schwan ha infatti guadagnato 307 volte quanto il dipendente meno pagato.

Intanto lo stesso gruppo continua a fare buoni affari: nei primi nove mesi del 2022 il fatturato è salito (su base annua) del 2% a 47 miliardi di franchi. Per avere un dato sulla redditività occorre invece risalire a metà anno: allora l'utile operativo in sei mesi aveva sfiorato i 13 miliardi di franchi, con una progressione (anche in questo caso su base annua) del 9%.

Da parte sua Novartis nei primi nove mesi ha visto il fatturato scendere dell'1% a 38 miliardi di dollari, la valuta in cui sono tenuti i conti: a cambi costanti si registra però un +5%. L'utile operativo è sceso del 21% a 7 miliardi (-13% al netto degli influssi valutari).

Roche è un gruppo con sede a Basilea fondato nel 1896 da Fritz Hoffmann-La Roche (1868-1929) quale uno dei primi produttori industriali di medicinali. Nel corso dei decenni diversi suoi preparati hanno fatto la storia della medicina. Oggi la società è attiva in oltre 100 paesi del mondo e ha quote particolarmente elevate nel settore dei farmaci tumorali e della diagnostica: è stato per esempio in prima linea nei test Covid.

Novartis è invece nato nel 1996 dalla fusione fra Ciba-Geigy e Sandoz. Il gruppo fa risalire le sue radici più lontane a oltre 250 anni or sono, precisamente al 1758, quando Johann Rudolf Geigy-Gemuseus fondò a Basilea la società commerciale J.R. Geigy, specializzata nel trattare "materiali, sostanze chimiche, coloranti e droghe di ogni genere". Ciba è stata fondata nel 1859 e Sandoz nel 1886. Oggi Novartis è una realtà che fornisce medicinali a quasi 800 milioni di persone nel mondo. Per il gruppo lavorano 108'000 persone di 140 differenti nazionalità.