(Reuters) - La banca centrale russa ha più che raddoppiato il tasso di riferimento oggi, oltre ad introdurre alcune misure di controllo sui capitali in risposta al crescente isolamento economico del paese, benché la governatrice della banca abbia evidenziato come le sanzioni rendano impossibile la vendita di divise straniere per sostenere il rublo.

L'ammissione di come le sanzioni abbiano efficacemente legato le mani della banca centrale russa sottolinea la durezza della reazione provocata dall'intervento militare russo in Ucraina, e il successo riportato dagli Stati occidentali nel limitare l'uso delle riserve di valuta estera ed oro, che ammontano a circa 640 miliardi di dollari, da parte di Mosca.

"La banca centrale ha incrementato oggi il proprio tasso di riferimento al 20%, dal momento che le nuove sanzioni hanno portato ad una deviazione significativa del tasso del rublo e limitato la possibilità di utilizzare le riserve auree e quelle di valuta estera", ha detto la governatrice Elvira Nabiullina durante una conferenza stampa.

"Abbiamo dovuto aumentare i tassi per compensare i cittadini degli accresciuti rischi inflazionistici".

Le sanzioni imposte su Mosca dai paesi occidentali hanno portato ad un crollo del rublo di circa il 30% a minimi da record. La divisa russa ha riguadagnato terreno dopo che l'istituto centrale ha portato il tasso di riferimento da 9,5% a 20%, il massimo mai toccato in questo secolo.

La banca centrale ha venduto 1 miliardo di dollari delle proprie riserve di valuta estera giovedì, ha detto Nabiullina, ma non è intervenuta oggi. Questo suggerisce che il rublo sia supportato da altri - ignoti- attori finanziari.

Nella giornata di oggi l'istituto centrale ed il ministero delle Finanze hanno detto che ordineranno ai gruppi esportatori, che includono nomi importanti nel campo dell'energia come Gazprom o Rosneft, di vendere sul mercato l'80% dei propri ricavi in valuta estera, dal momento che la possibilità della banca centrale di intervenire sul mercato monetario è stata compromessa.

Stati Uniti e Gran Bretagna hanno vietato ai propri cittadini e a tutti i propri enti di effettuare transazioni con la Banca di Russia, con il Fondo nazionale russo o con il Ministero delle Finanze.

La Svizzera ha annunciato la propria intenzione di adottare le sanzioni decise dall'Unione europea contro una serie di personalità russe coinvolte nell'invasione dell'Ucraina, e di congelare le loro proprietà, una svolta storica alla luce della tradizionale neutralità del paese.

BISOGNO DI CONTANTI

Alcune delle più importanti banche russe sono state anche escluse dallo Swift, il sistema che facilita le transazioni finanziarie globali, rendendo più difficile inviare e ricevere denaro per istituti di credito ed aziende.

Nabiullina ha detto che il paese ha un rimpiazzo interno per lo Swift, cui le controparti estere potranno connettersi, ma non ha fornito ulteriori dettagli in merito.

I russi si sono messi in coda davanti ai bancomat ieri, nel timore che le sanzioni possano portare ad una carenza di contante ed interruzioni nei pagamenti.

CONSEGUENZE GLOBALI

Gli analisti di Nomura hanno detto in una nota ai loro clienti, che le nuove misure introdotte dai paesi occidentali contro la Russia avranno con ogni probabilità conseguenze di portata globale.

"Queste sanzioni occidentali con ogni probabilità colpiranno i flussi commerciali in uscita dalla Russia (circa l'80% delle transazioni in valuta estera delle istituzioni finanziarie russe sono denominate in dollari), il che colpirà anche l'outlook di crescita dei principali partner commerciali della Russia, tra cui figurano diversi Stati europei, portando a maggiori pressioni inflazionistiche e al rischio di una stagflazione, a nostro parere", scrivono gli analisti.

Intanto nella giornata di oggi la banca centrale ha temporaneamente vietato ai broker russi di vendere gli asset detenuti da investitori stranieri, non specificando però a quali asset si applichi il divieto.

Questo ordine potrebbe complicare i piani dei fondi sovrani australiano e norvegese, che vorrebbero ridurre la propria esposizione sul mercato russo.

Inoltre, non è chiaro se il gigante dell'energia Bp, il più grande investitore straniero in Russia, potrà portare a termine il piano di liquidare la propria quota nella azienda petrolifera di Stato russa Rosneft, per un costo di fino a 25 miliardi di dollari.

Tra le aziende occidentali che cercano di abbandonare il mercato russo ci sono la banca Hsbc e la più grande azienda di leasing di aerei AerCap, dopo le azioni della Russia in Ucraina, che Mosca ha descritto come una "operazione speciale".

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Valentina Consiglio)