Ryvu Therapeutics annuncia gli aggiornamenti dei progetti al meeting annuale della Società Americana di Oncologia Clinica del 2022.
27 aprile 2022 alle 17:09
Ryvu Therapeutics ha annunciato che gli aggiornamenti dei progetti del suo programma oncologico più avanzato, RVU120, e dell'inibitore selettivo di PIM/FLT3 SEL24 (MEN1703), saranno resi disponibili in occasione dell'incontro annuale ASCO 2022, che si terrà dal 3 al 7 giugno a Chicago, negli Stati Uniti. Informazioni su RVU120 (SEL120): RVU120 (SEL120) è un doppio inibitore della chinasi CDK8/CDK19 in fase clinica, altamente specifico e biodisponibile per via orale, che ha dimostrato efficacia in diversi modelli di tumori solidi in vitro e in vivo, oltre che nei tumori maligni ematologici. Attualmente, Ryvu sta conducendo due studi clinici con RVU120: (i) Fase Ib nei pazienti con AML/HR-MDS (NCT04021368) e (ii) Fase I/II nei tumori solidi metastatici o avanzati recidivati/refrattari (NCT05052255). Inoltre, sono in corso molteplici attività di ricerca traslazionale. Il 25 marzo 2020, la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha concesso la designazione di farmaco orfano (ODD) a RVU120, per il trattamento dei pazienti con AML. RVU120 è stato scoperto internamente da Ryvu e ha ricevuto il sostegno della Leukemia & Lymphoma Society Therapy Acceleration Program® (TAP). Informazioni su SEL24 (MEN1703): SEL24 (MEN1703) è un inibitore doppio della chinasi PIM/FLT3, primo della classe, disponibile per via orale, scoperto e sviluppato inizialmente da Ryvu Therapeutics e concesso in licenza al Gruppo Menarini. SEL24 (MEN1703) è attualmente valutato nello studio DIAMOND-01 (NCT03008187), uno studio First-in-Human, di Fase I/II, di dose-escalation e di espansione della coorte, come agente singolo per il trattamento di pazienti con leucemia mieloide acuta (AML). Nella parte di escalation della dose dello studio DIAMOND-01, SEL24 (MEN1703) ha dimostrato un profilo di sicurezza gestibile fino alla dose raccomandata (RD) di 125 mg/die, insieme a prove iniziali di attività antileucemica in un contesto di agente singolo, in particolare nei pazienti con malattia mutante IDH, naïve o precedentemente esposti agli inibitori IDH, il che giustifica ulteriori indagini sul composto in sottogruppi di pazienti molecolarmente definiti.
Accedi all'articolo originale.
Avviso legale
Avviso legale
Contattaci per qualunque richiesta di correzione