MILANO (MF-DJ)--Una One company in grado di cogliere le opportunità di un mercato in mutamento, facendo emergere competenze tecnologiche e talenti interni. Nelle intenzioni dell'ad Francesco Caio è questo l'obiettivo della Saipem completamente ridisegnata dal piano strategico 2022-25, presentato a fine ottobre. La riorganizzazione è stata varata ieri e sarà operativa da gennaio.

Domanda. Ingegner Caio, come si trasformerà Saipem?

Risposta. È un cambio di passo in discontinuità dal passato: si passa da cinque divisioni, ognuna con una sua strategia, con una duplicazione di strutture e costi, a una One company che accorcia la catena di controllo. Un'organizzazione più agile e più efficiente, con una visione strategica unitaria e un'orchestrazione centrale di iniziative commerciali, processo degli acquisti e digitalizzazione. E che punta a una più efficace gestione del rischio. Questo è una priorità: come evidenziato anche nei risultati del III trimestre, alcuni progetti del passato pesano ancora oggi.

D. Ci sono business che emergeranno grazie al riassetto?

R. La nuova organizzazione è pensata proprio per competere in un settore energetico in profonda trasformazione, che richiede approcci e processi nuovi. Prevede un'unità dedicata ai nuovi impianti e servizi per competere nella transizione energetica. Ad esempio la robotica, con i droni sottomarini per il monitoraggio e la manutenzione da remoto di gasdotti e infrastrutture in acque profonde. Ma puntiamo anche a valorizzare le tecnologie Saipem nella cattura della CO2. Abbiamo già messo a punto le specifiche per impianti in grado di catturarne da 20 a 200 tonnellate, con costi che vanno da 25 a 150 milioni di euro. Proprio oggi (ieri, ndr) abbiamo annunciato un accordo con il gruppo danese Novozymes, per la cattura enzimatica del carbonio.

R. E sull'idrogeno? C'è un raccordo con Snam?

D. È tra le tecnologie presenti da tempo in molti dei nostri grandi progetti all'estero. Abbiamo esperienza soprattutto di trasporto e stoccaggio. Oggi stiamo lavorando a progetti nell'idrogeno verde. Per esempio, abbiamo un accordo con Edison, Snam e Alboran Hydrogen per lo sviluppo congiunto e la realizzazione di cinque impianti per la produzione di idrogeno verde, tre dei quali in Italia. Dunque con Snam il dialogo è permanente.

D. E il gas? Continuerà a essere parte del core business?

R. Certamente. Sulla transizione energetica bisogna avere un approccio pragmatico, ce lo dimostra anche quello che è avvenuto con i prezzi shock dell'energia. Bene fa la Commissione europea a riconoscere il gas come fonte di transizione, mentre cresce il ruolo delle rinnovabili.

D. II mercato ha capito in che direzione va Saipem?

R. Non entro nelle valutazioni del mercato. Ma il piano è già in piena attuazione: dalla presentazione abbiamo raccolto ordini per 2 miliardi di euro, con una robusta ripartenza dell'offshore. Abbiamo avviato azioni che porteranno a risparmi per 100 milioni di euro al 2022. E sulla digitalizzazione abbiamo codificato quasi un milione dei componenti che vanno a costituire le nostre piattaforme impiantistiche.

red

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1408:10 dic 2021

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December 14, 2021 02:11 ET (07:11 GMT)