MILANO (MF-DJ)--Saipem si muove in deciso rialzo in mattinata, +2,69%, dopo che S&P Global Ratings ha alzato il rating a BB+ da BB, mantenendo un outlook stabile.

"La societá ha completato un importante traguardo con la cessione delle proprie attivitá di perforazione onshore. Ciò ha portato l'indebitamento netto al di sotto di 0,5 miliardi di euro, con la societá che continua a dirigersi verso una posizione senza debiti", hanno spiegato gli analisti.

"La capacitá dell'azienda di incrementare il proprio portafoglio ordini nel 2022 e garantire un'elevata visibilitá per i risultati del 2023 e del 2024 conferma inoltre la nostra previsione della solida capacitá della societá di emergere da un debole 2021", ha continuato l'agenzia di rating.

I titoli petroliferi oggi sono sotto i riflettori anche perchè ieri l'Opec+ ha annunciato il proprio target di produzione per l'inizio del 2023 confermando il taglio della quota di 2 mbg concordato ad ottobre. La decisione si inserisce in un contesto di persistenti preoccupazioni sulle prospettive dell'economia globale, ma anche di diverse incertezze fondamentali sia sul lato dell'offerta che su quello della domanda per il 2023.

La prossima riunione dell'Opec+, ricordano da Equita Sim, sará il 4 giugno 2023 - i membri sono pronti 'a riunirsi in qualsiasi momento e ad adottare misure aggiuntive immediate' in risposta agli sviluppi del mercato, se necessario. Il Comitato ministeriale congiunto di monitoraggio (Jmmc), che formula raccomandazioni sulla politica di produzione, si riunirá il prossimo primo febbraio. I Paesi del G7 e l'Australia hanno concordato venerdì un price cap di 60 usd/barile per il greggio russo (via mare), dopo la decisione della Ue. Il livello sará rivisto ogni due mesi, a partire da metá gennaio, per assicurarsi che rimanga almeno del 5% al di sotto del prezzo medio del greggio russo determinato dalla Iea. Ogni modifica del tetto sará approvata all'unanimitá da tutti i 27 Paesi della Ue e poi dal G7 dopo il quale ci sará un 'grace period' di 90 giorni sui carichi.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito che la Russia 'non accettera il tetto ai prezzi e il vice primo ministro russo Alexander Novak ha affermato che la risposta della Russia potrebbe comportare il dirottamento del greggio verso i Paesi che si rifiutano di rispettare il tetto e/o la riduzione totale della produzione.

"La decisione dell'Opec+ di confermare la propria politica era ampiamente attesa dal mercato. Resta l'incertezza sugli effetti dell'embargo/price cap sul prezzo del Brent che, nonostante il rallentamento della domanda, 100 usd/barile - nostra ipotesi 80 usd/barile", concludono gli esperti.

fus

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December 05, 2022 05:01 ET (10:01 GMT)