Sanofi prevede di avviare studi pivotali nella sclerosi multipla all'inizio del 2024aris, 31 maggio 2023. I nuovi dati, presentati in una sessione di ultima ora al meeting annuale del Consorzio dei Centri per la Sclerosi Multipla (CMSC), dimostrano che frexalimab, il nuovo anticorpo anti-CD40L sperimentale di seconda generazione di Sanofi, con un meccanismo d'azione unico, ha ridotto significativamente l'attività della malattia in uno studio di Fase 2 su pazienti con sclerosi multipla recidivante (SM). Dopo 12 settimane di terapia, il numero di nuove lesioni T1- che aumentano il gadolinio (GdE) è stato ridotto dell'89% e del 79% nei bracci di trattamento a dosi più alte e più basse, rispettivamente, rispetto al placebo, raggiungendo l'endpoint primario dello studio.

Nella sclerosi multipla permane una sostanziale necessità insoddisfatta di opzioni terapeutiche altamente efficaci e ben tollerate, che forniscano un controllo sostenibile dell'attività della malattia e della progressione della disabilità, riducendo al minimo i rischi. Come primo anticorpo anti-CD40L di seconda generazione a mostrare efficacia nella SM, si ritiene che frexalimab blocchi il percorso cellulare costimolatorio CD40/CD40L, necessario per l'attivazione e la funzione delle cellule immunitarie adattative (cellule T e B) e innate (macrofagi e cellule dendritiche), senza deplezione dei linfociti.