Le azioni australiane sono rimbalzate martedì, dopo le forti perdite della sessione precedente, grazie ai guadagni dei titoli finanziari ed energetici, anche se la debolezza dei prezzi sottostanti a causa delle rinnovate restrizioni COVID-19 in Cina ha intaccato i minatori locali.

L'indice S&P/ASX 200 è salito dello 0,5% a 6.633,9 alle 0045 GMT. Il benchmark ha chiuso in ribasso dell'1,1% lunedì.

In testa ai guadagni tra i settori, i finanziari, uno dei settori più pesati del benchmark, sono saliti fino all'1,3% per toccare il massimo dal 14 giugno. Tutte le 'quattro grandi' banche hanno guadagnato tra lo 0,4% e l'1,5%.

I titoli energetici sono saliti fino all'1,6%, anche se i prezzi del petrolio sono scesi. Le major dell'indice Woodside Energy e Santos si sono rafforzate rispettivamente dell'1,2% e dello 0,2%.

Il sottoindice tecnologico, tuttavia, è stato un punto debole, scivolando fino allo 0,7%. I titoli della crescita hanno seguito la debolezza di Wall Street durante la notte, in quanto gli investitori sono rimasti cauti sui dati cruciali dell'inflazione che potrebbero dare il tono all'inasprimento della politica monetaria della Federal Reserve degli Stati Uniti.

I leader del settore Life360 e le azioni di Block, quotate all'ASX, sono scese rispettivamente del 4,7% e del 3,1%.

I minatori hanno seguito l'esempio, crollando dello 0,9%, dopo che i prezzi del minerale di ferro sono stati colpiti da nuove restrizioni per il coronavirus nel principale produttore di acciaio al mondo, la Cina.

Parenti Global, Sayona Mining e 29 Metals sono stati i maggiori ritardatari del sottoindice, perdendo tra il 3% e il 7%.

L'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è rimasto sostanzialmente invariato, con gli investitori concentrati sulla decisione della banca centrale in merito ai tassi, prevista per mercoledì.

Secondo un sondaggio Reuters, la Reserve Bank of New Zealand probabilmente effettuerà un terzo rialzo consecutivo di mezzo punto dei tassi di interesse questa settimana, nell'ambito della sua politica più aggressiva da sempre.

Le azioni di Spark New Zealand, società di telecomunicazioni, fanno un balzo del 2,8%, dopo che l'azienda ha dichiarato che venderà una quota del 70% della sua attività di torri per 900 milioni di dollari neozelandesi (550,35 milioni di dollari). (1 dollaro = 1,6353 dollari neozelandesi)