MILANO (MF-DJ)--L'entrata in vigore della nuova disciplina antitrust dei mercati digitali è ora più vicina. I vari gruppi del parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sul Digital Market Act, la prima delle due proposte avanzate dalla Commissione Ue per arginare lo strapotere delle big tech. L'intesa apporta modifiche significative al disegno di Bruxelles e dovrà ottenere il via libera anche dei governi degli Stati membri prima di entrare in vigore.

In particolare, la bozza prevede che le nuove norme si applichino a tutte le piattaforme con una capitalizzazione superiore a 80 miliardi di euro e che offrono almeno un servizio online (ricerca, social network, cloud e via dicendo). Le regole avranno, quindi, un ambito di applicazione più ampio del previsto, includendo non solo i colossi americani (Facebook, Google, Amazon, Microsoft e Apple), ma anche società europee (Booking e Sap per esempio) e cinesi (Alibaba, Tencent). Ciò dovrebbe sgombrare il campo dalle accuse di pregiudizio anti americano sollevate di recente dall'amministrazione Biden. Il criterio della capitalizzazione rischia però di rivelarsi piuttosto scivoloso sia perché dipende dall'andamento di borsa sia perché esclude le tante compagnie tecnologiche private. Non sono quindi da escludere ulteriori cambiamenti a valle del confronto fra Commissione, Parlamento e Consiglio dell'Unione europea. Assegnando obblighi ex-ante di apertura concorrenziale alle grandi piattaforme, del resto, il Dma potrebbe avere conseguenze dirompenti sulle attività dei colossi digitali. «Quando entrerà in vigore, il Digital Market Act imporrà l'obbligo di ospitare più app store sugli smartphone, spezzando questo monopolio e moltiplicando l'offerta per i consumatori», ha esemplificato la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, in un'intervista a questo giornale.

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November 19, 2021 02:12 ET (07:12 GMT)