DUBAI (Reuters) - I piani europei che prevedono di fissare un tetto alle bollette energetiche dei consumatori e di tassare le società energetiche non sono soluzioni a lungo termine o utili al fine di risolvere la crisi energetica globale, causata in gran parte dalla scarsità di investimenti negli idrocarburi.

Lo ha detto Amin Nasser, Ceo del colosso petrolifero saudita Aramco.

"Il congelamento o il tetto sulle bollette energetiche potrebbero aiutare i consumatori nel breve periodo, ma non intervengono sulle cause reali e non sono una soluzione a lungo termine", ha detto Nasser a un forum in Svizzera.

"E tassare le aziende quando si vuole che aumentino la produzione non è certo utile", ha aggiunto. 

I governi di tutta Europa hanno stanziato centinaia di miliardi di euro in tagli fiscali, finanziamenti e sussidi per affrontare una crisi energetica che sta facendo impennare l'inflazione, costringendo le industrie a chiudere la produzione e facendo lievitare le bollette in vista dell'inverno.

Secondo i piani Ue annunciati la scorsa settimana, gli extra profitti delle società energetiche verrebbero ridistribuiti per alleviare l'onere sui consumatori. 

Nasser, che dirige il più grande esportatore di petrolio al mondo, sostiene che la causa del problema sia da ricercarsi nella continua mancanza di investimenti negli idrocarburi, in un momento in cui le alternative ai combustibili fossili non sono ancora facilmente disponibili.

"Il conflitto in Ucraina ha certamente intensificato gli effetti della crisi energetica, ma non ne è la causa principale", ha precisato. 

"Purtroppo, anche se il conflitto dovesse cessare oggi, come tutti noi desideriamo, la crisi non finirebbe", ha aggiunto.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Sabina Suzzi)