I prezzi si avviano comunque ad archiviare la terza settimana consecutiva in ribasso, dopo aver concluso la scorsa con una flessione di oltre il 6%, con le prospettive per la domanda penalizzate da nuovi lockdown contro il coronavirus in Europa.

Alle 13,10 i futures sul Brent guadagnano 1,18 dollari, o l'1,9%, a 63,13 dollari al barile, dopo aver ceduto ieri il 3,8%.

I futures sul greggio Usa salgono di 1,25 dollari, o il 2,1%, a 59,81 dollari al barile, dopo essere crollati del 4,3% nella sessione precedente.

Le autorità egiziane del Canale di Suez hanno detto che le operazioni di rimozione della nave cargo arenata riprenderanno una volta terminate quelle di dragaggio, completate finora all'87%.

L'azienda che si sta occupando del recupero ha detto ieri che potrebbero volerci settimane per rimuovere la nave.

I mercati petroliferi sono inoltre sostenuti dai timori di un crescente rischio geopolitico in Medio Oriente. Le forze ribelli Houthi in Yemen hanno detto di aver lanciato attacchi ad alcuni stabilimenti di proprietà di Saudi Aramco.

Contribuiscono a sostenere i prezzi anche le attese che l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i loro alleati manterranno probabilmente invariati i tagli alla produzione.