Le sanzioni includono un divieto parziale delle esportazioni di petrolio e la rimozione del principale istituto di credito russo Sberbank dalla piattaforma internazionale SWIFT. L'approvazione è arrivata dopo che l'Ungheria ha ripetutamente negato al blocco l'unanimità necessaria intensificando le sue richieste nazionali.

Oggi, ha affermato il diplomatico, l'accordo è stato finalmente possibile dopo che gli altri 26 Paesi hanno deciso di rimuovere dalla lista nera proposta il capo della Chiesa ortodossa russa e stretto alleato del Cremlino, il patriarca Kiryll, per placare Budapest.

L'accordo entrerà in vigore domani alle 05,00, a meno che uno Stato membro non sollevi obiezioni, ha aggiunto il diplomatico. Subito dopo seguirà l'imposizione legale delle sanzioni.

(Tradotto da Alice Schillaci, editing Stefano Bernabei)