Intorno alle 10,31 il Brent è in rialzo di 1,24 dollari, o dell'1,38%, a 91,07 dollari al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) sale di 1,25 dollari, o dell'1,51%, a 84,19 dollari al barile. 

La domanda di greggio in Cina, il maggiore importatore di petrolio al mondo, è in ripresa, dopo essere stata frenata dalle rigide restrizioni contro il Covid-19.

Almeno tre raffinerie statali cinesi e una raffineria privata stanno valutando di aumentare la produzione fino al 10% in ottobre rispetto a settembre, in vista di una domanda più forte e di un possibile incremento delle esportazioni nel quarto trimestre, secondo quanto dichiarato da fonti a conoscenza della questione.

Nel frattempo, la Russia va avanti sulla più importante mobilitazione militare dalla Seconda guerra mondiale, sollevando i timori che un'escalation della guerra in Ucraina possa danneggiare ulteriormente l'offerta. 

A frenare i prezzi l'attesa del mercato per la decisione della Bank of England, in agenda alle 14,00 italiane. Si prevede un aumento di almeno mezzo punto percentuale dei tassi d'interesse nel tentativo di domare l'inflazione, appena sotto il massimo da 40 anni. 

Ieri, la Federal Reserve ha aumentato i tassi di interesse di 75 punti base per la terza volta, avvertendo che i costi di indebitamento continueranno a salire quest'anno, una mossa che ha spinto il Brent e il Wti ai minimi da quasi due settimane. 

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Antonella Cinelli)