Comunicato stampa

Comunicazione

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Berna, 16 giugno 2022

Esame trimestrale del 16 giugno 2022 della situazione economica e monetaria

La Banca nazionale inasprisce la politica monetaria e innalza il tasso guida BNS a -0,25%

La Banca nazionale inasprisce la politica monetaria e innalza di mezzo punto percentuale, a -0,25%, il tasso guida BNS e il tasso di interesse sugli averi a vista detenuti sui suoi conti, per contrastare l'accresciuta pressione inflazionistica. La politica monetaria più restrittiva mira a impedire che l'inflazione in Svizzera si propaghi ai beni e ai servizi in maniera più diffusa. Non è da escludere che nei prossimi mesi si rendano necessari ulteriori rialzi del tasso di interesse per ancorare l'inflazione a medio termine nell'area di stabilità dei prezzi. Al fine di garantire condizioni monetarie adeguate, la Banca nazionale afferma anche la sua disponibilità ad agire all'occorrenza sul mercato dei cambi.

La modifica del tasso di interesse entrerà in vigore domani 17 giugno 2022. Inoltre, con effetto al 1º luglio 2022 la Banca nazionale adegua il fattore franchigia impiegato per calcolare quella porzione degli averi a vista detenuti dalle banche sui suoi conti che è esente dall'interesse negativo. Esso viene abbassato da 30 a 28. In tal modo si assicura che i tassi di interesse a breve termine sui crediti garantiti del mercato monetario in franchi si situino in prossimità del tasso guida BNS.

L'inflazione ha raggiunto il 2,9% in maggio e a corto termine rimarrà probilmente accentuata. La nuova previsione condizionata di inflazione della BNS si basa sull'assunto che il tasso guida BNS rimanga pari a -0,25% lungo l'intero orizzonte previsivo. Essa si situa per i prossimi tre anni su livelli superiori rispetto a quella formulata in marzo (grafico 1), collocandosi al 2,8% per il 2022, all'1,9% per il 2023 e all'1,6% per il 2024 (tabella 1). Senza l'aumento del tasso di interesse annunciato oggi la previsione di inflazione presenterebbe valori nettamente più elevati.

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Berna, 16 giugno 2022

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Di recente la crescita economica globale ha sensibilmente rallentato. Da una parte, tale indebolimento è riconducibile all'elevata inflazione, che riduce il potere d'acquisto e fa quindi diminuire la domanda. Dall'altra, l'evoluzione dell'economia mondiale è frenata dall'incertezza legata alla guerra in Ucraina e dai lockdown imposti in Cina contro il coronavirus.

Da marzo l'inflazione in molti paesi è aumentata ancora in maniera netta e su ampia base. Anche in questo caso la guerra in Ucraina ha inciso in modo rilevante, sospingendo al rialzo i prezzi di molte materie prime. Inoltre, le perduranti difficoltà nelle catene di distribuzione hanno determinato ulteriori rincari di diversi beni.

Nel suo scenario di base per l'economia mondiale la BNS parte dal presupposto che i prezzi dell'energia rimarranno per il momento elevati, ma che le grandi aree economiche non andranno incontro a una penuria energetica acuta. Pertanto, nel complesso l'andamento della congiuntura dovrebbe mantenersi positivo. In seguito all'aumento dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari nonché alle difficoltà di approvvigionamento, l'inflazione dovrebbe restare elevata ancora per un certo tempo. A medio termine, però, tali fattori dovrebbero ridurre la loro incidenza. Anche per effetto della politica monetaria sempre più restrittiva attuata in molti paesi l'inflazione dovrebbe gradualmente tornare su livelli più moderati.

Questo scenario per l'economia mondiale è soggetto a rischi significativi. Infatti, l'inflazione potrebbe ulteriormente salire e pesare ancora di più sui redditi reali e sulla domanda per consumi. Nello stesso tempo, un aumento degli effetti di secondo impatto potrebbe dar luogo a un consolidamento dell'inflazione e richiedere risposte di politica monetaria più decise all'estero. Infine, a causa della guerra in Ucraina e della pandemia permangono importanti rischi al ribasso per la crescita.

In Svizzera è proseguita l'evoluzione economica favorevole in atto dall'inizio dell'anno. Dopo una crescita modesta nel quarto trimestre del 2021, il prodotto interno lordo (PIL) è aumentato nei primi tre mesi di quest'anno di quasi il 2%. Per il trimestre in corso i segnali rimangono positivi. Anche sul mercato del lavoro la situazione è ulteriormente migliorata.

Finora l'attività economica nel nostro Paese ha risentito in misura relativamente limitata della guerra in Ucraina. Gli effetti più pronunciati sono visibili nell'aumento dei prezzi energetici e nelle difficoltà di approvvigionamento.

Per il 2022 la Banca nazionale si attende tuttora una crescita del PIL pari a circa il 2,5% e un basso tasso di disoccupazione. Questa previsione favorevole si basa tra l'altro sull'assunto che l'economia mondiale continui a crescere e che non vi sia un'ulteriore escalation della guerra in Ucraina.

Analogamente alle previsioni per l'estero, anche quelle per la Svizzera sono soggette a grandi rischi. Disfunzioni nell'approvvigionamento di energia in Europa potrebbero colpire pesantemente l'economia svizzera. Anche le difficoltà nelle forniture a livello mondiale nonché ulteriori rincari delle materie prime potrebbero frenare la crescita. Inoltre, non è da escludere un riacuirsi della pandemia da coronavirus.

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Berna, 16 giugno 2022

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I prestiti ipotecari e i prezzi degli immobili residenziali sono ulteriormente cresciuti negli ultimi trimestri. La Banca nazionale continuerà a seguire attentamente gli sviluppi sul mercato ipotecario e immobiliare.

Informazioni circostanziate sulla decisione di politica monetaria si trovano nelle Considerazioni introduttive di Thomas Jordanche saranno disponibili dalle ore 10. Quelle di Fritz Zurbrügge di Andréa Maechlerapprofondiscono rispettivamente gli sviluppi nell'ambito della stabilità finanziaria e la situazione sui mercati finanziari.

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SNB - Swiss National Bank published this content on 16 June 2022 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 16 June 2022 07:42:02 UTC.