Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Svezia hanno tutti tagliato i tassi d'interesse questa settimana, anche se la vittoria elettorale di Donald Trump negli Stati Uniti ha introdotto un nuovo elemento di incertezza, data la minaccia di tariffe più alte.

Sette delle 10 grandi banche centrali dei mercati sviluppati tracciate da Reuters sono in modalità di allentamento, due mantengono i tassi più alti più a lungo e una, il Giappone, è in fase di rialzo.

Ecco dove si trovano le principali banche che fissano i tassi e cosa si aspettano i trader.

1/ SVIZZERA

La Banca Nazionale Svizzera è stata in prima linea nei tagli dei tassi, abbassando per tre volte i costi di prestito nel 2024 all'1% da quando ha avviato l'allentamento a marzo.

Con l'inflazione al livello più basso degli ultimi tre anni, pari ad appena lo 0,6%, gli operatori si aspettano che la Banca Nazionale Svizzera effettui un altro taglio dei tassi di un quarto di punto durante la riunione del 12 dicembre. I mercati attribuiscono quasi il 30% di possibilità ad una mossa più ampia di mezzo punto.

I responsabili politici hanno suggerito che la BNS potrebbe prendere in considerazione i tassi negativi per rendere meno attraente per gli investitori il rifugio sicuro del franco svizzero, la cui forza ha danneggiato gli esportatori.

2/ CANADA

Il Canada è saldamente nel campo del dovish, avendo tagliato i tassi per quattro volte di fila da giugno. Ad ottobre, la Banca del Canada ha tagliato i tassi di 50 punti base (bps), più del previsto, portandoli al 3,75%, in seguito alla riduzione dell'inflazione al di sotto del suo obiettivo del 2% e all'indebolimento dell'economia.

Si prevede che la BOC taglierà nuovamente i tassi a dicembre, con i trader che attribuiscono quasi il 50% di possibilità ad un'altra mossa di mezzo punto.

3/ SVEZIA

La Riksbank svedese giovedì ha tagliato il suo tasso di riferimento di 50 punti base al 2,75%, come previsto, e ha segnalato un'altra riduzione a dicembre se le prospettive economiche e di inflazione rimarranno invariate.

I mercati danno una probabilità di circa il 60% di un taglio di un quarto di punto a dicembre, con quasi 100 bps di allentamento prezzati entro la fine del 2025.

4/ NUOVA ZELANDA

La Reserve Bank of New Zealand ha dipinto un quadro economico desolante nel Rapporto sulla Stabilità Finanziaria di martedì e, con l'inflazione all'interno del suo intervallo target dell'1-3%, è destinata a continuare con i tagli dei tassi ad un ritmo piuttosto aggressivo.

La RBNZ ha tagliato i tassi di 75 punti base finora in questo ciclo. I mercati stanno valutando un allentamento di 50 punti base in occasione della riunione di novembre e vedono una ragionevole possibilità di un'altra mossa del genere a febbraio.

5/ ZONA EURO

La BCE è fermamente in modalità di allentamento, avendo tagliato i tassi per la terza volta quest'anno in ottobre.

Sebbene i mercati prevedano un altro taglio di 25 punti base a dicembre, le aspettative per una mossa più consistente sono state ridimensionate a causa di dati più forti del previsto. L'inflazione dell'Eurozona, ad esempio, ha registrato un'accelerazione superiore alle attese nel mese di ottobre e potrebbe aumentare ulteriormente nei prossimi mesi.

6/ STATI UNITI

La Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base giovedì e il Presidente Jerome Powell ha dichiarato che il risultato delle elezioni presidenziali statunitensi non avrà un impatto "a breve termine" sulla politica monetaria.

Il rapporto tra Powell e Donald Trump sarà al centro dell'attenzione, poiché si sono scontrati durante il primo mandato di quest'ultimo. Powell ha dichiarato che non si dimetterà se gli verrà chiesto e che non potrà essere rimosso legalmente.

7/ BRITANNIA

La Banca d'Inghilterra ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base solo per la seconda volta dal 2020 giovedì e ha dichiarato che le riduzioni future saranno probabilmente graduali, prevedendo che il bilancio del nuovo governo laburista significherà un aumento dell'inflazione e della crescita economica.

Il bilancio, caratterizzato da un forte indebitamento e da una forte spesa, ha spinto gli investitori a ridurre le scommesse sul ritmo di ulteriori tagli dei tassi a soli due o tre ulteriori tagli di 25 punti base nel 2025.

8/ NORVEGIA

La banca centrale norvegese rimane nel campo dei falchi.

Giovedì ha mantenuto i suoi tassi di riferimento ad un massimo di 16 anni, il 4,5%, e ha dichiarato che resterà in attesa per il resto dell'anno.

La Norges Bank si aspetta che i tassi inizino a scendere solo nel primo trimestre - un'opinione condivisa dai trader, che prevedono un taglio dei tassi di un quarto di punto a quel punto.

9/ AUSTRALIA

Anche la Reserve Bank of Australia ha un atteggiamento da falco, che martedì ha mantenuto i tassi fermi ad un massimo di 12 anni del 4,35% e ha affermato che la politica dovrà rimanere restrittiva per un po' di tempo.

La RBA ritiene che l'inflazione sottostante non tornerà al suo target del 2-3% prima del 2026, e i mercati vedono solo una possibilità su tre di un taglio dei tassi entro aprile 2025.

10/ GIAPPONE

L'aumento dell'inflazione ha spinto la Banca del Giappone, da tempo un'anomalia, a far salire i costi di prestito allo 0,25% a luglio, una mossa che ha creato scompiglio nelle contrattazioni globali sostenute dalle sue politiche monetarie ultra-allentate.

Da allora, la BOJ ha lasciato i tassi fermi, e le turbolenze politiche dopo che la coalizione al governo del Giappone ha perso la maggioranza nelle elezioni lampo di ottobre complicano ulteriormente il quadro.

I mercati ritengono più probabile un rialzo dei tassi di 25 punti base entro gennaio.