Sette delle 10 grandi banche centrali dei mercati sviluppati tracciate da Reuters sono in modalità di allentamento, due mantengono i tassi più alti più a lungo e una, il Giappone, è in fase di rialzo.
Ecco dove si trovano le principali banche che fissano i tassi e cosa si aspettano i trader.
1/ SVIZZERA
La Banca Nazionale Svizzera è stata in prima linea nei tagli dei tassi, abbassando per tre volte i costi di prestito nel 2024 all'1% da quando ha avviato l'allentamento a marzo.
Con l'inflazione al livello più basso degli ultimi tre anni, pari ad appena lo 0,6%, gli operatori si aspettano che la Banca Nazionale Svizzera effettui un altro taglio dei tassi di un quarto di punto durante la riunione del 12 dicembre. I mercati attribuiscono quasi il 30% di possibilità ad una mossa più ampia di mezzo punto.
I responsabili politici hanno suggerito che la BNS potrebbe prendere in considerazione i tassi negativi per rendere meno attraente per gli investitori il rifugio sicuro del franco svizzero, la cui forza ha danneggiato gli esportatori.
2/ CANADA
Il Canada è saldamente nel campo del dovish, avendo tagliato i tassi per quattro volte di fila da giugno. Ad ottobre, la Banca del Canada ha tagliato i tassi di 50 punti base (bps), più del previsto, portandoli al 3,75%, in seguito alla riduzione dell'inflazione al di sotto del suo obiettivo del 2% e all'indebolimento dell'economia.
Si prevede che la BOC taglierà nuovamente i tassi a dicembre, con i trader che attribuiscono quasi il 50% di possibilità ad un'altra mossa di mezzo punto.
3/ SVEZIA
La Riksbank svedese giovedì ha tagliato il suo tasso di riferimento di 50 punti base al 2,75%, come previsto, e ha segnalato un'altra riduzione a dicembre se le prospettive economiche e di inflazione rimarranno invariate.
I mercati danno una probabilità di circa il 60% di un taglio di un quarto di punto a dicembre, con quasi 100 bps di allentamento prezzati entro la fine del 2025.
4/ NUOVA ZELANDA
La Reserve Bank of New Zealand ha dipinto un quadro economico desolante nel Rapporto sulla Stabilità Finanziaria di martedì e, con l'inflazione all'interno del suo intervallo target dell'1-3%, è destinata a continuare con i tagli dei tassi ad un ritmo piuttosto aggressivo.
La RBNZ ha tagliato i tassi di 75 punti base finora in questo ciclo. I mercati stanno valutando un allentamento di 50 punti base in occasione della riunione di novembre e vedono una ragionevole possibilità di un'altra mossa del genere a febbraio.
5/ ZONA EURO
La BCE è fermamente in modalità di allentamento, avendo tagliato i tassi per la terza volta quest'anno in ottobre.
Sebbene i mercati prevedano un altro taglio di 25 punti base a dicembre, le aspettative per una mossa più consistente sono state ridimensionate a causa di dati più forti del previsto. L'inflazione dell'Eurozona, ad esempio, ha registrato un'accelerazione superiore alle attese nel mese di ottobre e potrebbe aumentare ulteriormente nei prossimi mesi.
6/ STATI UNITI
La Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base giovedì e il Presidente Jerome Powell ha dichiarato che il risultato delle elezioni presidenziali statunitensi non avrà un impatto "a breve termine" sulla politica monetaria.
Il rapporto tra Powell e Donald Trump sarà al centro dell'attenzione, poiché si sono scontrati durante il primo mandato di quest'ultimo. Powell ha dichiarato che non si dimetterà se gli verrà chiesto e che non potrà essere rimosso legalmente.
7/ BRITANNIA
La Banca d'Inghilterra ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base solo per la seconda volta dal 2020 giovedì e ha dichiarato che le riduzioni future saranno probabilmente graduali, prevedendo che il bilancio del nuovo governo laburista significherà un aumento dell'inflazione e della crescita economica.
Il bilancio, caratterizzato da un forte indebitamento e da una forte spesa, ha spinto gli investitori a ridurre le scommesse sul ritmo di ulteriori tagli dei tassi a soli due o tre ulteriori tagli di 25 punti base nel 2025.
8/ NORVEGIA
La banca centrale norvegese rimane nel campo dei falchi.
Giovedì ha mantenuto i suoi tassi di riferimento ad un massimo di 16 anni, il 4,5%, e ha dichiarato che resterà in attesa per il resto dell'anno.
La Norges Bank si aspetta che i tassi inizino a scendere solo nel primo trimestre - un'opinione condivisa dai trader, che prevedono un taglio dei tassi di un quarto di punto a quel punto.
9/ AUSTRALIA
Anche la Reserve Bank of Australia ha un atteggiamento da falco, che martedì ha mantenuto i tassi fermi ad un massimo di 12 anni del 4,35% e ha affermato che la politica dovrà rimanere restrittiva per un po' di tempo.
La RBA ritiene che l'inflazione sottostante non tornerà al suo target del 2-3% prima del 2026, e i mercati vedono solo una possibilità su tre di un taglio dei tassi entro aprile 2025.
10/ GIAPPONE
L'aumento dell'inflazione ha spinto la Banca del Giappone, da tempo un'anomalia, a far salire i costi di prestito allo 0,25% a luglio, una mossa che ha creato scompiglio nelle contrattazioni globali sostenute dalle sue politiche monetarie ultra-allentate.
Da allora, la BOJ ha lasciato i tassi fermi, e le turbolenze politiche dopo che la coalizione al governo del Giappone ha perso la maggioranza nelle elezioni lampo di ottobre complicano ulteriormente il quadro.
I mercati ritengono più probabile un rialzo dei tassi di 25 punti base entro gennaio.