LONDRA (awp/ats/ans) - Profitti record nel 2022 per Shell, che al netto delle tasse ha realizzato un utile di 42,3 miliardi di dollari sullo sfondo dell'andamento dei prezzi di petrolio e gas sui mercati internazionali: spinti all'insù anche dagli effetti della guerra in Ucraina e delle sanzioni che ne sono seguite contro la Russia. Lo certificano i dati ufficiali diffusi oggi dall'azienda, che vedono per i guadagni più che raddoppiati rispetto al 2021.

"I nostri risultati dell'ultimo trimestre del 2022 e dell'intero anno testimoniano sia la solidità del portafogli differenziato di Shell, sia la capacità del gruppo di fornire energia vitale ai nostri clienti in un mondo volatile", ha commentato da Londra Wael Sawan, nuovo amministratore delegato del colosso anglo-olandese degli idrocarburi. Quattro miliardi di dividendi andranno agli azionisti, è stato poi annunciato.

I dati annuali di Shell si riflettono in quelli analoghi del rivale britannico BP. I vertici di entrambi i colossi si dichiarano fiduciosi che - malgrado gli impegni per una transizione verso fonti di energia più verdi presi dai vari governi di fronte alla sfida della minaccia ambientale per il pianeta e delle denunce sull'emergenza dei cambiamenti del clima - "il petrolio sia destinato a giocare un ruolo essenziale nel sistema globale dell'energia almeno per i prossimi 15-20 anni".