L'inflazione alle stelle e il colpo di grazia globale di quasi 300 aumenti dei tassi d'interesse delle banche centrali negli ultimi 12 mesi stanno ponendo l'attenzione su quanto le economie si stiano indebolendo e se questo costringa la Federal Reserve e la Co a cambiare rotta.

Ecco cinque operazioni in cui gli investitori si stanno affollando.

1/ FINE DEL RE DOLLARO

L'indice del dollaro, che misura la performance del biglietto verde rispetto ai principali concorrenti, ha guadagnato oltre il 15% da gennaio a novembre 2022, in quanto la Fed ha aumentato i tassi in modo aggressivo.

La Fed rimane falco, ma i mercati stanno mettendo alla prova la sua determinazione. Joe Little, capo stratega globale di HSBC Asset Management, prevede che l'indice del dollaro scenderà di oltre il 10% nel 2023 "sulla base del picco dell'inflazione e di un cambiamento della politica della Fed".

Anche lo yen potrebbe essere una forza trainante, dopo che la Banca del Giappone ha fatto una sorpresa tardiva modificando bruscamente il programma di 'controllo della curva dei rendimenti' che ha utilizzato per mantenere i tassi di interesse vicini allo zero.

"Se dovessi scegliere una valuta contro il dollaro, sarebbe lo yen", ha dichiarato Chris Jeffrey, responsabile della strategia tassi e inflazione di Legal & General Investment Management.

GRAFICO: L'unica strada è quella del rialzo? (https://www.reuters.com/graphics/GLOBAL-MARKETS/gdvzqqwmypw/chart.png)

2/ COMPRARE LA CINA

Gli investitori vedono le azioni cinesi come una storia di ritorno dopo alcuni anni tormentati, grazie all'allentamento delle restrizioni COVID-19, alla rinnovata attenzione per la crescita economica e al sostegno del martoriato mercato immobiliare.

Con i decessi COVID che aumentano di nuovo l'incertezza rimane, ma l'entusiasmo è indubbiamente presente per una riapertura che alla fine solleva anche i mercati dei capitali asiatici e il deal-making.

L'indice cinese di MSCI ha guadagnato quasi il 40% da novembre a metà dicembre, ma è possibile fare di più. BNP Paribas ritiene che i viaggi, i consumi interni e le azioni tecnologiche possano salire ulteriormente e ha aggiornato la Cina a "sovrappeso" nel suo portafoglio modello 2023, che include titoli come Tencent e Trip.com.

GRAFICO: Cina in ripresa (https://www.reuters.com/graphics/GLOBAL-MARKETS/xmpjkkelovr/chart.png)

3/ MERCATI EMERGENTI

Si sussurra, ma i tori dei mercati emergenti (EM) sono tornati dopo che il 2022 ha fatto registrare alcune delle perdite più consistenti del momento.

A condizione che i tassi d'interesse globali si stabilizzino, che la Cina allenti le restrizioni COVID e che si eviti una guerra nucleare, UBS ritiene che le azioni EM e gli indici a reddito fisso possano guadagnare tra l'8 e il 15% nel 2023 su una base di rendimento totale.

Una Morgan Stanley "rialzista" prevede un rendimento vicino al 17% sul debito EM in valuta locale. Il Credit Suisse apprezza particolarmente il debito in valuta forte e Jeffrey Gundlach di DoubleLine, alias il "re delle obbligazioni", ha come top pick i titoli EM.

La performance dopo le passate disfatte sottolinea questa ondata di ottimismo. L'indice azionario EM di MSCI è salito del 64% nel 1999, dopo la crisi finanziaria asiatica, e del 75% nel 2009. Anche il debito EM in valuta forte ha registrato un rimbalzo del 30% dopo il calo del 12% della crisi finanziaria globale.

GRAFICO: Mercati sommersi (https://www.reuters.com/graphics/EMERGING-MARKETS/gkplwwalxvb/chart.png)

4/ SALVE, SIGNOR BOND

Dopo il peggior anno di sempre per gli investitori obbligazionari, molti vedono un'inversione di tendenza.

L'inflazione - la nemesi del mercato obbligazionario perché fa salire i tassi ed erode i rendimenti - sembra destinata a moderarsi quest'anno, mentre le recessioni iniziano a mordere.

Gli economisti intervistati da Reuters prevedono che l'inflazione principale degli Stati Uniti rallenterà al 3,1% entro la fine del 2023. Valentine Ainouz, stratega del reddito fisso presso l'Istituto Amundi, prevede che il rendimento del Tesoro americano a 10 anni terminerà il 2023 al 3,5% rispetto all'attuale 3,88% circa.

Joost van Leenders, stratega senior di Van Lanschot Kempen, ha acquistato Treasuries ad agosto sulla base dell'aspettativa che "l'inflazione scenderà perché la crescita economica diminuirà". È rimasto cauto sulle obbligazioni della zona euro, con la Banca Centrale Europea che ora si sta tirando fuori dal mercato e sta aumentando i tassi.

GRAFICO: Treasuries vs. inflazione (https://www.reuters.com/graphics/GLOBAL-MARKETS/lgvdkkjxjpo/chart.png)

5/ AZIONI: VENDERE ORA, COMPRARE DOPO

Gli investitori azionari sperano che un anno a forma di V per l'economia globale veda i titoli azionari terminare comodamente in rialzo.

Gli strateghi di JP Morgan prevedono "turbolenze di mercato e declino economico" all'inizio, ma poi un secondo semestre migliore, quando la Fed deciderà finalmente di "cambiare rotta".

Hani Redha, gestore di portafoglio presso PineBridge Investments, prevede un ulteriore ribasso per le azioni statunitensi, prima di un calo nella prima metà del 2023, mentre Trevor Greetham di Royal London Asset Management pensa che potrebbe volerci più tempo.

"Non sarei sorpreso se il momento di acquistare azioni fosse lontano un anno o un po' di più", ha detto.

GRAFICO: Individuare il rimbalzo (https://www.reuters.com/graphics/GLOBAL-MARKETS/jnpwyyazapw/chart.png)