LONDRA (awp/ats/ans) - L'idrogeno non potrà avere alcun ruolo significativo nella decarbonizzazione del riscaldamento degli ambienti e dell'acqua calda: a confronto con altre soluzioni esistenti, come le pompe di calore, gli impianti solari termodinamici e il teleriscaldamento, l'idrogeno è più costoso, meno efficiente, consuma più energia e ha un maggiore impatto ambientale.

È in sintesi il risultato di un'analisi - che si basa su 32 studi indipendenti che sfatano il mito dell'idrogeno come soluzione alla decarbonizzazione del riscaldamento domestico - condotta da Jan Rosenow, professore emerito dell'Enviromental Change Institute di Oxford, recentemente incluso nella lista mondiale dei "Top 25 energy influencers" e pubblicata nella rivista scientifica Joule.

Gli studi indipendenti sono stati fatti a vari livelli da varie organizzazioni e includono quelli dell'Agenzia internazionale dell'energia, dell'Ipcc - il panel intergovernativo dell'Onu di esperti in cambiamenti climatici - e dell'Imperial College di Londra.

Ragionando su quali tecnologie possono fornire un riscaldamento a emissioni zero o molto basse di carbonio, l'idrogeno è stato promosso dai rappresentanti dell'industria del gas e del riscaldamento come una soluzione chiave per sostituire soprattutto il gas fossile nella rete di distribuzione. Ha ricevuto una significativa attenzione da parte dei media negli ultimi 2-3 anni ed è stato protagonista di alcune delle numerose strategie nazionali per l'idrogeno lanciate recentemente. Ma Rosenow consiglia ai responsabili politici di considerare attentamente questa analisi prima di stanziare fondi pubblici significativi per il riscaldamento a idrogeno.

Rosenow commenta che "invece di sperare che l'idrogeno possa un giorno rimpiazzare il gas per il riscaldamento domestico dovremmo concentrarci sullo sviluppo dell'efficienza energetica e delle pompe di calore, tecnologie ripetutamente identificate come critiche per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica degli edifici".