"Il mondo esterno è preoccupato per la crescente tendenza al protezionismo dell'Unione europea", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning durante un briefing con la stampa.

"La Cina è molto preoccupata per le misure discriminatorie adottate dall'Unione europea contro le aziende e le industrie cinesi", ha detto Mao, aggiungendo che il blocco dovrebbe rispettare le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc) e i principi del mercato.

L'indagine, annunciata ieri, rappresenta l'ultima mossa di Europa e Stati Uniti per proteggere le proprie aziende da quella che considerano la concorrenza sleale delle importazioni di tecnologie pulite dalla Cina, sovvenzionate dallo Stato.

Durante una visita in Cina questa settimana, il segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen ha detto che il Paese non accetterà che la propria industria venga "decimata" dalla sovrapproduzione cinese in prodotti chiave come veicoli elettrici, batterie e pannelli solari.

La Commissione europea esaminerà le condizioni per lo sviluppo di parchi eolici in Spagna, Grecia, Francia, Romania e Bulgaria, ha detto la commissaria europea per la Concorrenza Margrethe Vestager.

Gli operatori locali come Siemens Energy e Vestas forniscono ancora la maggior parte delle turbine eoliche nei parchi eolici europei, ma devono affrontare la forte concorrenza dei prodotti cinesi a basso costo, che minacciano la loro posizione nella corsa globale allo sviluppo di turbine più efficienti e più economiche.

Secondo l'associazione Global Wind Energy Council (Gwec), che ha sede a Bruxelles, la Cina ha di gran lunga la maggiore capacità di produzione di turbine eoliche del mondo, con il 60% dei 163 gigawatt (Gw) previsti a livello globale nel 2023.

Secondo il servizio di ricerca BloombergNef, i prezzi delle turbine cinesi sono inferiori di circa il 20% rispetto ai prodotti concorrenti statunitensi ed europei.

(Tradotto da Laura Contemori, editing Andrea Mandalà)