ZURICH (Reuters) - Siemens continua a registrare una forte domanda industriale nel terzo trimestre, mentre i costi per l'investimento in Siemens Energy e per la decisione di abbandonare la Russia hanno spinto il gruppo ingegneristico in rosso per la prima volta in quasi 12 anni, dice la società.

Il produttore di software industriali e treni ha registrato un aumento dei ricavi e degli ordini nei tre mesi fino alla fine di giugno, un segnale positivo per la salute del settore industriale in generale.

Per quel che riguarda l'automazione di fabbrica, Siemens ha detto che tutte le regioni hanno registrato ordini superiori del 20% rispetto all'anno precedente, mentre gli elevati costi dei componenti e della logistica sono stati affrontati trasferendoli sui clienti.

Il Ceo dell'azienda Roland Busch ha detto che la domanda rimane forte, nonostante un contesto influenzato dalle sanzioni alla Russia, dall'inflazione elevata e dagli effetti della pandemia.

Nel terzo trimestre gli ordini sono aumentati del 7% a 22,07 miliardi di euro, mentre gli utili delle attività industriali sono saliti del 27% a 2,88 miliardi di euro.

L'azienda ha però registrato una perdita netta per gli azionisti di 1,66 miliardi di euro, dopo aver sostenuto un onere non monetario di 2,7 miliardi di euro per la svalutazione della sua partecipazione in Siemens Energy. 

L'utile netto è stato inoltre penalizzato per 558 milioni di euro dalla decisione di abbandonare la Russia in seguito al conflitto in Ucraina. Il titolo è sceso dell'1,2% nelle prime contrattazioni, poiché l'azienda ha anche tagliato la sua previsione di utile per azione per l'anno in corso a 5,33-5,73 euro per azione, dagli 8,70-9,10 euro precedenti.

Sebbene queste perdite siano state in parte compensate da 739 milioni di euro derivanti dalla vendita di Yunex Traffic, gli oneri hanno portato Siemens a una perdita netta di 1,66 miliardi di euro.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri)