ROMA (MF-DJ)--Il governo non innalzerá il livello di emergenza sulle

forniture di gas da 'pre-allarme' ad 'allarme' ma imprime un'accelerata agli stoccaggi - che sono al 55% - e al reperimento di carbone. E' quanto è emerso al termine del Comitato tecnico di emergenza e monitoraggio del gas (Ctem) che si è tenuto nel pomeriggio al ministero della Transizione ecologica con il ministro Roberto Cingolani. La situazione - è la valutazione - è costantemente monitorata e stabile: il monitoraggio è giá alto e questo consente di prendere eventuali contromisure necessarie giá all'attuale livello di pre-allarme.

Il Comitato, su proposta del MiTE, ha convenuto sulla necessitá di adottare una misura per raggiungere il target di riempimento degli stoccaggi previsto per il mese di giugno, indicando a Snam, in qualitá di maggior operatore di rete, di approvvigionare le quantitá

mancanti.

Inoltre il Ctem ha condiviso la proposta di una misura per programmare,

con il coordinamento di Terna, acquisti di carbone in via prudenziale, in

misura sufficiente all'eventuale piano di massimizzazione delle centrali a carbone, in vista dell'embargo su quello di provenienza russa stabilito

dall'Unione Europea a partire dal mese di agosto.

Di eventuali altri interventi e contromisure per la sicurezza energetica nazionale si parlerá proprio domani al tavolo convocato da Cingolani con le aziende. Al ministero della Transizione ecologica sono attesi gli amministratori delegati delle societá a controllo pubblico che si occupano di importazione, trasporto e stoccaggio di gas - Eni, Enel, Snam - ma anche di Terna in qualitá di responsabile della rete di trasmissione.

Il vertice di domani con i capi azienda, definito "riservato" e di "alto livello", servirá a delineare la strategia di emergenza se non di vero e proprio allarme, per il momento.

Si va dalla massimizzazione dell'attivitá dei tre rigassificatori sul

fronte GLN alla rimessa in funzione a pieno regime delle centrali a

carbone, dall'accelerazione sugli allacciamenti dei 5,3 GW di nuove

rinnovabili alla riattivazione celere delle concessioni sospese per la

produzione nazionale di gas in Adriatico. Il razionamento al momento,

invece, resta l'estrema ratio e si paleserebbe solo nell'eventualitá che

Gazprom dovesse tagliare ulteriormente le forniture rispetto ai 30

bcm/giorno attuali.

A complicare un quadro giá di per sè difficile ci si è messa la

siccitá. "Un problema" anche sul fronte energetico perchè "il flusso di

acqua nell'idroelettrico è cruciale e anche il raffreddamento delle

centrali", ha spiegato oggi Cingolani. "Speriamo che questa sia una

situazione contingente e che migliori con le piogge, stiamo valutando

tutte le azioni da fare. Io sono abbastanza preoccupato".

Intanto Terna ha certificato un andamento dei consumi elettrici ancora

in crescita a maggio, con il caldo estivo alle porte. Secondo i dati il

nostro Paese ha consumato 25,7 miliardi di kWh di energia elettrica, un

valore in aumento in termini sia tendenziali (+5,5% rispetto a maggio

2021) sia congiunturali (+0,4% rispetto ad aprile 2022). Nei primi cinque

mesi dell'anno la richiesta di energia elettrica in Italia è in crescita

del 2,8% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it


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June 21, 2022 13:27 ET (17:27 GMT)