MILANO (MF-DJ)--Due strade per l'eventuale uscita, parziale o totale, di Snam dal capitale di Italgas. A disegnarle è l'accordo modificativo del patto di sindacato tra la stessa Snam e Cdp Reti sul 39,4% del capitale del gruppo guidato da Paolo Gallo. Una revisione, come riportato da Radiocor, effettuata «al fine di consentire alcune specifiche ipotesi di trasferimento della quota in capo a Snam» e che, al proposito, prefigura essenzialmente due alternative: la cessione in blocco della partecipazione, pari al 13,47%, previo diritto di prelazione e gradimento di Cdp Reti (primo socio di Italgas con il 25,99%) oppure un bond convertibile, con una procedura più "leggera", però su massimo metà della quota.

Il nuovo documento, sottoscritto ieri, va contestualizzato nel nuovo scenario, disegnato ormai due mesi fa dal nuovo piano industriale di Snam, che ha inserito la partecipazione in Italgas tra quelle non strategiche, per la precisione nella categoria "opportunistic asset", scrive il Sole 24 Ore. «È un asset importante che ha contribuito in modo significativo ai nostri risultati. È logico che, nella prospettiva di supportare nuovi investimenti, guardiamo anche a questa partecipazione come strumento e opzione di finanziamento. Ma questo non significa che dobbiamo per forza vendere la quota», aveva detto in quell'occasione l'amministratore delegato Stefano Venier, che settimana scorsa - in occasione della conference call sui conti 2022 - ha sottolineato come al momento il 13,4% di Italgas non sia in vendita.

Tuttavia, è evidente - agli occhi degli addetti ai lavori - come i cambiamenti apportati al patto di sindacato in essere siano quanto meno indice che la situazione rispetto al passato è cambiata e che i due grandi soci di Italgas hanno ritenuto opportuno darsi delle regole da seguire nel caso uno di loro, in particolare Snam, intenda uscire dal capitale. Le opzioni, come detto, sono due.

Da una parte Snam potrà scegliere la cessione diretta della quota, ma in questo caso gli accordi stabiliscono tre condizioni. Innanzitutto il leader del trasporto gas potrà trasferire la propria partecipazione solo integralmente. In secondo luogo Cdp Reti avrà diritto di prelazione sull'acquisto dell'intera partecipazione e qualora non lo eserciti «il trasferimento al terzo acquirente sarà comunque soggetto al non mero gradimento di Cdp Reti», il che significa che quest'ultima potrà porre una serie di ulteriore paletti sulla natura del compratore. Infine, sempre il terzo acquirente dovrà subentrare nel patto e nel contratto di opzione di acquisto alle medesime condizioni di Snam.

L'altra strada che Snam potrà seguire sarà quella di un bond convertibile e in questo caso cadono molti vincoli e la procedura appare più snella. In particolare, potrà cedere a terzi massimo il 6,75% del capitale di Italgas attraverso uno o più "trasferimenti parziali" a condizione che detta cessione avvenga in sede di rimborso di uno o più exchangeable bonds, appunto obbligazioni convertibili, aventi come sottostante le azioni Italgas. In questo caso, Cdp Reti non avrà prelazione, non sarà necessario il suo consenso, nè chi rileverà le azioni dovrà aderire al patto.

red


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March 23, 2023 04:24 ET (08:24 GMT)