ROMA (MF-DJ)--Cambio di assetto azionario in vista per la società che gestisce il Tap (Trans Adriatic Pipeline), il gasdotto entrato in esercizio a fine 2020 e diventato ormai cruciale per compensare il calo dei volumi dalla Russia.

MF-Milano Finanza scrive che al 31 dicembre 2022, la società titolare del gasdotto Tap risultava ancora partecipata da sei azionisti: tre alla pari, ovvero Snam, attraverso Snam International Bv, AzTap Gmbh e Bp Pipelines Tap Limited, ciascuno con quote del 20%, e poi Fluxys Europe Bv (19%), Enagas Internacional Slu (16%) e Axpo Trading Ag (5%). Ma gli equilibri stanno per cambiare. A fine gennaio 2023, infatti, Axpo Trading ha deciso di uscire e cedere l'intera partecipazione, suddividendola tra Enagas (4%) e Fluxys (1%). La cifra pattuita è di 210 milioni di euro dei quali 168 a carico di Enagas e gli altri 42 da Fluxys. Il prezzo di cessione del 5% attribuisce al Tap una valutazione di 4,2 miliardi di euro. Il closing è atteso entro giugno prossimo.

A quel punto, Tap avrà 5 azionisti di pari peso, perché per effetto dell'acquisizione delle quote di Axpo, anche Fluxys ed Enagas saliranno al 20%. Nulla dovrebbe cambiare nei rapporti di governance: nessuno dei soci di Tap può esercitare il controllo sulla società, neanche in maniera congiunta. Nella relazione finanziaria 2022 di Snam il valore della partecipazione risulta passato da 310 a 450 milioni di euro.

Intanto, oltre 19 miliardi di metri cubi di gas sono arrivati finora in Italia attraverso i tubi del Tap. I dati dall'inizio dell'anno, aggiornati al 14 aprile, registrano un altro passo avanti nei volumi, che hanno superato i 2,6 miliardi di mc, con una crescita di circa il 15% grazie all'ottimizzazione dell'operatività. Il gas che arriva è quello dei giacimenti azeri del Caspio, che poi percorre i quasi 900 chilometri del Tap dal confine greco-turco all'Italia, attraversando Grecia ed Albania, con punto di entrata sulla costa pugliese (San Foca-Melendugno).

Questi flussi sono destinati a crescere ancora, fino al raddoppio dell'attuale capacità annua, che è di 10 miliardi di metri cubi.

In seguito alla prima fase di presentazione delle offerte vincolanti nell'ambito del test di mercato attualmente in corso, il gasdotto potrà già attivare il primo livello di espansione lungo l'infrastruttura, che prevede una capacità aggiuntiva di 1,2 miliardi di metri cubi all'anno attraverso contratti di trasporto a lungo termine, a partire dal 2026. Nel corso dell'anno è prevista una seconda fase vincolante in cui gli operatori interessati potranno presentare ulteriori offerte. Complessivamente, la capacità di Tap può essere ampliata in fasi successive per raggiungere fino a 20 miliardi di mc l'anno, senza la necessità di posare nuove tubazioni.

Per quel che riguarda l'Italia, anche in caso di raddoppio occorrerà soltanto installare alcune componenti aggiuntive all'interno dell'impianto di Melendugno. Con l'espansione di capacità, potranno essere trasportati anche nuovi volumi di idrogeno e di altri gas rinnovabili.

pev


(END) Dow Jones Newswires

April 18, 2023 02:57 ET (06:57 GMT)