ROMA (MF-DJ)--Il governo prova a dare un nuovo colpo di acceleratore sulle rinnovabili e in settimana è atteso un nuovo decreto contro il caro-energia.

Intanto l'Italia, con la prospettiva di spezzare presto la dipendenza europea dal gas russo, si candida a diventare il nuovo hub del metano continentale. Il nostro Paese, rispetto agli altri, si trova infatti in una posizione di maggior vantaggio. I tubi che portano il gas nella penisola sono ben collegati al resto d'Europa e sono anche in grado di invertire il flusso. Invece di riceverlo possono anche spedirlo verso altre nazioni, come accaduto per esempio a cavallo di Natale, quando il costo del gas importato attraverso il Tap, il gasdotto che arriva in Salento, è diventato più conveniente ed è stato venduto a Svizzera, Francia e Germania. Nonostante ciò, c'è da risolvere il nodo dei rigassificatori, indispensabili per ricevere il gas promesso dagli americani e quello che arriverà dai Paesi africani e dal Qatar, e contribuire a renderci indipendenti dall'energia di Mosca. Di impianti per immettere nella rete italiana il gas che dovrebbe arrivare via nave ce ne sono per ora solo tre: al largo di Livorno, Rovigo e Panigaglia (vicino a la Spezia). La Snam è alla ricerca di due navi da ormeggiare vicino alla costa per fare da rigassificatori galleggianti e immettere nella rete altri 10 miliardi di metri cubi l'anno. Tale quota, seppure arrivasse subito, sarebbe comunque in grado di coprire solo un terzo del gas che importiamo dalla Russia. Intanto il percorso che dovrebbe portare nei prossimi anni l'Italia a non dipendere più dal gas russo passa anche dallo sviluppo della produzione da rinnovabili.

Il prossimo decreto energia, atteso in settimana, forse giovedì, stabilirà una serie di nuove norme per velocizzare la costruzione di nuovi impianti per la produzione da fonti green. Nel nuovo decreto potrebbe poi entrare la definizione per legge delle aree e della tipologia di edifici sui quali di default è possibile produrre energia da rinnovabili, a partire dalle aree industriali dismesse e da quelle agricole abbandonate o non produttive da oltre 5 anni. Tra le ipotesi anche la nomina di un commissario del governo (e di subcommissari regionali) per accelerare le procedure con potere di superare i veti delle sovrintendenze. Il provvedimento ancora allo studio arriva dopo un altro decreto energia, diventato legge la settimana scorsa, dove sono state inserite altre norme per agevolare le imprese nel processo di installazione di impianti fotovoltaici.

Anche a livello europeo si lavora a una proposta di revisione della direttiva sulle rinnovabili per accelerare le autorizzazioni, considerato l'ostacolo principale alla diffusione delle energie pulite. "Il mese prossimo la Commissione presenterà una nuova strategia sull'energia solare, come parte del pacchetto RePowerEu», ha detto ieri la presidente dell'esecutivo, Ursula von der Leyen aggiungendo che "la guerra scatenata dalla Russia contro Kiev ha ricordato duramente, a noi europei, che la dipendenza dall'energia di Mosca non è più sostenibile".

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2511:01 apr 2022


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