Il gruppo di stoccaggio di energia VTTI otterrà una partecipazione del 70% nel più grande terminale di gas naturale liquefatto (GNL) in Italia, mentre l'operatore di rete Snam possiederà il resto, ha detto mercoledì il gruppo quotato a Milano, annunciando un accordo che sarà finalizzato entro la fine dell'anno.

Snam, che è controllata dal Governo italiano, ha dichiarato in un comunicato di aver esercitato il suo diritto di prelazione per aumentare la sua partecipazione nell'infrastruttura denominata Adriatic LNG al 30% dal 7,3%.

La mossa arriva dopo che ExxonMobil e QatarEnergy la settimana scorsa hanno accettato di vendere le loro partecipazioni nel terminal ad un consorzio guidato dal gruppo olandese VTTI. Ciò conferma quanto due fonti avevano detto a Reuters.

"Questa operazione rafforza la presenza di Snam nell'infrastruttura GNL, che è sempre più strategica per la sicurezza e la diversificazione delle forniture energetiche dell'Italia", ha dichiarato Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam, aggiungendo che il gruppo sosterrà i progetti di espansione del terminale.

Snam non ha fornito dettagli finanziari per l'accordo, mentre le fonti avevano detto in precedenza che l'accordo avrebbe valutato l'intero terminal circa 800 milioni di euro (866 milioni di dollari), compreso il debito.

SOSTITUZIONE DEL GAS RUSSO

Il terminale si trova a circa 9 miglia (15 km) dalla costa veneta e ha una capacità di rigassificazione di 9 miliardi di metri cubi (bcm) di gas naturale all'anno.

L'Europa ha aumentato le importazioni di GNL dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022, che ha drasticamente ridotto il gas proveniente dai gasdotti.

Snam detiene partecipazioni in tutti i restanti terminali GNL attualmente operativi in Italia, per una capacità di rigassificazione totale di circa 23 bcm.

Il gruppo installerà un ulteriore terminale galleggiante di GNL al largo della città di Ravenna all'inizio del prossimo anno, aumentando la capacità di rigassificazione dell'Italia a 29 miliardi di metri cubi, pari al gas che l'Italia importava dalla Russia attraverso i gasdotti.

La chiusura della transazione è soggetta alle autorizzazioni normative.

Il trader di materie prime Vitol -- che è un azionista di VTTI insieme all'australiana IFM e all'ADNOC di Abu Dhabi -- ha anche concordato di acquistare la raffineria italiana di petrolio Saras.

(1 dollaro = 0,9234 euro) (Servizio di Francesca Landini; Redazione di Angus MacSwan; redazione di David Evans)