E' quanto chiarisce la Consob rispondendo, con una comunicazione dello scorso 24 novembre pubblicata oggi sul suo sito internet, a un quesito.

Consob non cita le società in questione ma, secondo fonti vicine alla vicenda, il riferimento è alle due compagnie assicurative.

Il tema, nello specifico del quesito posto, riguarda il possibile superamento della soglia di Opa nel caso in cui Generali avesse esercitato il diritto di opzione sulle azioni Cattolica derivanti dal recesso spettante ai soci che non hanno concorso all'approvazione della trasformazione da cooperativa in Spa.

Nel caso di ulteriore acquisto di azioni, poi non verificatosi, Generali, attualmente primo azionista di Cattolica con il 24,4% del capitale dopo l'aumento di capitale riservato dello scorso ottobre, avrebbe superato la soglia di Opa.

"Gli ulteriori acquisti che venissero effettuati prima di un incremento partecipativo eventualmente esentabile per 'cause indipendenti dalla volontà dell'acquirente', potrebbero presentare quel carattere di volontarietà atto ad inibire l'operatività di tale esenzione, ove gli stessi si rivelassero non marginali ai fini del superamento delle soglie rilevanti, tenuto anche conto della già nota tempistica delle operazioni", dice la Consob.

Complice anche un prezzo delle azioni stabilito per il recesso superiore a quello attuale di borsa, le azioni liberate dai soci che hanno esercitato il recesso sono rimaste quasi totalmente inoptate, portando Cattolica a ricomprarle, utilizzando la riserva straordinaria disponibile, con un esborso di 112,56 milioni.

Cattolica a gennaio dovrebbe lanciare un aumento di capitale in opzione per 200 milioni di euro.

(Andrea Mandalà; in redazione a Milano Gianluca Semeraro)