I titoli di Cattolica, temporaneamente sospesi a inizio seduta, si sono portati subito poco sopra il prezzo offerto, pari a 6,75 euro per azione. Alle 10,30 sono in rialzo di circa il 12,5% a 6,81 euro. Il gruppo veronese era già salito venerdì di quasi il 15%.

Cattolica non ha commentato.

Con l'operazione, sono stimate, a regime, sinergie per oltre 80 milioni di euro ante imposte all'anno, derivanti, tra le altre cose, dalla capacità di ottimizzare la politica di sottoscrizione del rischio, si legge in una nota.

I costi di integrazione sono stimati complessivamente in circa 150-200 milioni ante imposte per i prossimi quattro anni.

A Opa completata, l'impatto sul Regulatory Solvency Ratio del Gruppo Generali è stimato a circa -7,8 punti percentuali.

Alla fine dell'anno scorso Generali è entrato nel capitale di Cattolica tramite un aumento di capitale riservato da 300 milioni, diventandone il primo azionista con poco meno del 24% del capitale.

Con l'operazione annunciata oggi, Generali diventerebbe il primo gruppo in Italia nel mercato danni e rafforzerebbe la propria presenza nel mercato vita, dice la nota.

Il corrispettivo offerto è superiore del 15,3% rispetto al prezzo di chiusura del 28 maggio e del 40,5% rispetto alla media aritmetica, ponderata per i volumi scambiati, dei prezzi ufficiali degli ultimi 6 mesi.

Lo scopo dell'offerta è acquisire l'intero capitale di Cattolica e ritirarla dal listino. In seconda battuta l'obiettivo scende a una partecipazione almeno pari al 66,67% o "comunque, in ogni caso almeno pari al 50% più una azione".

"Si ritiene che la revoca dalla quotazione favorisca gli obiettivi di integrazione, di creazione di sinergie e di crescita" dei due gruppi, dice la nota di Generali.

Secondo una fonte vicina alla situazione, con l'operazione Generali sottrae Cattolica, che è un asset importante del mercato assicurativo italiano, a possibili mire da parte di grandi gruppi stranieri.

Nel piano strategico triennale presentato a fine 2018, il gruppo triestino aveva destinato 4 miliardi di euro ad acquisizioni e gliene restano a disposizione 2,3 miliardi, di cui circà la metà sarebbe assorbita dall'operazione Cattolica.

Dopo Generali l'azionariato di Cattolica vede tra gli azionisti rilevanti Warren Buffett, tramite il veicolo Berskshire Hathaway con il 9,05%, la Fondazione Banca del Monte di Lombardia con il 3,16%.

Il gruppo veronese ha poi in portafoglio azioni proprie pari al 12,3% del capitale, di cui deve vendere su indicazione dell'Ivass circa il 9% entro fine 2021.

(Claudia Cristoferi, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)