Il nucleo storico dell'attività, il segmento delle comunicazioni mobili, che rappresenta la metà del fatturato consolidato, era già in calo lo scorso anno, con una diminuzione del 24%. Questo semestre ha subito un'ulteriore flessione del 33%.

Situazione analoga per il segmento automobilistico e industriale, che costituisce un quinto del fatturato consolidato. Nonostante la crescita dell'anno scorso avesse fatto sperare in un riequilibrio del portafoglio, ora subisce pesantemente la congiuntura sfavorevole del settore industriale, con un calo delle vendite del 21%.

Da sottolineare, tuttavia, la performance positiva del segmento degli oggetti connessi, che ha registrato un incremento delle vendite del 56%. Il management ammette però che questa performance è in gran parte dovuta a un effetto stagionale, il che invita a moderare l'entusiasmo.

Inoltre, è piuttosto difficile delineare una tendenza a lungo termine per ciascun segmento, poiché la struttura operativa di Soitec è relativamente recente. In appena due anni, si è osservato che il segmento principale, quello delle comunicazioni mobili, ha perso metà delle sue vendite, mentre gli altri due segmenti sono rimasti stagnanti.

Sebbene sia sempre allettante criticare una situazione difficile, soprattutto di fronte a un titolo che, dopo aver raggiunto un picco di 200 euro, sta gradualmente tornando ai livelli minimi degli ultimi otto anni, non si può non notare che Soitec mantiene comunque il suo utile operativo in territorio positivo.

Questa tendenza è in atto da otto anni, in netto contrasto con i disastrosi risultati economici del gruppo nei due decenni precedenti. Potrebbe confermare la validità della strategia messa in atto all'epoca da Paul Boudre, licenziato in tronco due anni fa.

L'interessato, in fondo, non può che rallegrarsi di questa vicenda, poiché il suo addio è avvenuto proprio al culmine e a seguito di un rifinanziamento estremamente ben ispirato, grazie a un contesto decisamente provvidenziale.

Già a giugno 2023 avevamo sottolineato che gli obiettivi strategici del gruppo — raggiungere 2 miliardi di euro di fatturato e un margine operativo pre-ammortamenti paragonabile a quello di Texas Instruments entro il 2026 — sembravano eccessivamente ambiziosi.

Se questi obiettivi non possono essere raggiunti, è difficile sostenere un potenziale investimento nelle sue azioni, visti gli ostacoli sul suo cammino e la sua redditività strutturalmente anemica. A meno che, naturalmente, non si scommetta sull'imminente arrivo di un acquirente, che sarebbe anche provvidenziale, vista la necessità di Soitec di scalare per sopravvivere a lungo termine.

Sul mercato privato, un acquirente strategico pagherebbe probabilmente un leggero premio rispetto all'attuale multiplo di valutazione, a condizione però che il gruppo torni a crescere.