ZURIGO (awp/ats) - Vendite in crescita ma redditività in calo per Sonova, gruppo attivo a livello mondiale nella fabbricazione di apparecchi acustici che controlla fra l'altro il ben conosciuto marchio Phonak: nel primo semestre dell'esercizio 2022/2023 (periodo aprile-settembre) l'azienda ha visto il fatturato salire (su base annua) del 15% a 1,8 miliardi di franchi, mentre il risultato operativo a livello Ebita (cioè prima degli interessi, delle imposte e degli ammortamenti) e l'utile netto si sono contratti entrambi del 2%, rispettivamente a 398 e a 296 milioni.

La dinamica del mercato globale ha subito un rallentamento a causa del difficile contesto macroeconomico e questa tendenza dovrebbe continuare per il resto dell'esercizio, afferma il Ceo Arnd Kaldowski, citato in un comunicato odierno.

Sonova aveva già peraltro lanciato in agosto un avvertimento sugli utili per l'intero anno. Le previsioni di allora - fra il +15 e il +19% a livello di ricavi, fra +6% e +10% per quanto riguarda l'Ebita - vengono ora confermate, ma la dirigenza ritiene probabile che si raggiunga solo l'estremità inferiore delle fasce indicate.

Quest'ultima considerazione non è piaciuta inizialmente agli investitori: nella prima mezz'ora di contrattazioni in borsa il titolo Sonova ha infatti perso il 3%, per poi però stabilizzarsi e passare a un incremento frazionale. Dall'inizio dell'anno la performance rimane peraltro ampiamente negativa, pari al -30%.

Sonova trae origine dalla società AG für Elektroakustik fondata nel 1947 a Zurigo. L'azienda venne rilevata nel 1965 dall'imprenditore Ernst Rihs, che la ribattezzò Phonak. Nel 1994 sbarcò in borsa e nell'agosto 2007 venne cambiato il nome della holding in Sonova. Oggi il gruppo è una realtà presente in oltre 100 paesi con quasi 17'000 dipendenti. Il marchio Phonak è peraltro ben conosciuto anche in ambito sportivo perché costituiva lo sponsor (e il nome) di una squadra ciclistica elvetica che negli anni 2000 ha fatto parecchio parlare di sé per casi di doping.