Lo hanno riferito fonti a conoscenza della situazione.
Gli istituti di credito hanno deciso di non sottoporsi più alla validazione dei target climatici secondo la Science Based Targets Initiative (SBTi) per i timori che ciò possa ostacolare la loro capacità di continuare a finanziare i combustibili fossili.
Alcune delle banche, tra cui Societe Generale e Abn Amro Bank, hanno anche espresso il timore che gli obiettivi SBT per le emissioni di gas serra, siano troppo difficili da soddisfare, hanno aggiunto le fonti.
Per giustificare le proprie decisioni, prese separatamente e nel corso dell'ultimo anno, alcune banche hanno citato l'adesione a un'altra iniziativa promosso dalle Nazioni Unite, la Net-Zero Banking Alliance (Nzba), che sarebbe meno stringente e consentirebbe agli istituti di credito di continuare a finanziare i combustibili fossili a patto che facciano progressi in termini di emissioni.
Molti istituti di credito sostengono che dovrebbero continuare a finanziare i combustibili fossili finché le economie dipendono da queste materie prime.
La mossa delle quattro banche getta un'ombra sullo standard per la riduzione delle emissioni di gas serra più adottato al mondo.
L'SBTi ha certificato che i target di emissione di quasi 4.000 aziende a livello globale sono in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi per contenere il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius.
Quest'anno l'SBTi ha presentato un progetto per un nuovo standard che si applicherà specificamente alle istituzioni finanziarie già a partire dal 2024 e richiederà alle banche e agli asset manager di non finanziare nuovi progetti di combustibili fossili.
Quest'ultimo criterio è risultato eccessivo per Standard Chartered, che vuole continuare a svolgere questa attività nei mercati in via di sviluppo. Un portavoce della banca ha confermato di aver abbandonato il processo di validazione e ha affermato che lo standard proposto dall'SBTi non considera adeguatamente "la transizione (dai combustibili fossili) dei nostri clienti e dei nostri mercati".
Il portavoce ha aggiunto che Standard Chartered sta cercando una certificazione alternativa dei propri obiettivi climatici da parte di terzi e che sta definendo degli 'science-based target' attraverso la Nzba.
Un portavoce di Hsbc ha detto che la banca sta definendo i propri obiettivi di emissione in linea con le indicazioni della Nzba. Simile commento da parte di un portavoce di Societe Generale, mentre un portavoce di Abn Amro ha affermato che la banca olandese ha continuato a far parte dell'Nzba anche dopo essersi ritirata dall'SBTi.
Un portavoce di SBTi ha detto a Reuters che, dopo aver ricevuto un feedback, SBTi ha modificato alcuni dei propri requisiti e permetterà alle banche di continuare a finanziare alcuni progetti sui combustibili fossili, a patto che riguardino obiettivi di emissioni da raggiungere a breve termine. Le banche dovranno comunque cessare di finanziare i progetti sui combustibili fossili che peserebbero sugli obiettivi di emissioni a lungo termine.
"Non possiamo limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius e mitigare i rischi del collasso climatico senza ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili", ha spiegato la SBTi in un comunicato.
In realtà, la maggior parte delle grandi banche europee che hanno aderito allo SBTi ne continuano a fare parte. Credit Agricole, Ing, Bbva e Swedbank hanno detto a Reuters che continueranno a impegnarsi affinché l'SBTi convalidi i loro obiettivi di emissione.
L'SBTi ha già approvato alcuni obiettivi di NatWest, Commerzbank e Raiffeisen. Bnp Paribas non ha risposto alle richieste di commento sul suo status nella SBTi.
Nessuna grande banca statunitense ha aderito all'SBTi, optando invece per gli standard Nzba più semplici da rispettare.
A dimostrazione del fatto che la spaccatura tra l'SBTi e le società finanziarie possa estendersi, un portavoce di Allianz ha detto che anche il colosso assicurativo tedesco si è ritirato, senza fornire una motivazione.
Il portavoce ha detto che Allianz si è impegnata a rispettare la metodologia di definizione degli obiettivi della Net-Zero Asset Owners Alliance, un'altra coalizione per il clima sostenuta dalle Nazioni Unite di cui fa parte. Quest'anno, Allianz ha abbandonato la Net-Zero Insurance Alliance a causa dei timori che la coalizione per il clima rischiasse di violare le leggi antitrust.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)