Gruppi ambientalisti e per i diritti umani hanno presentato un reclamo presso un organismo di mediazione del governo britannico contro Standard Chartered per il suo finanziamento di quattro centrali elettriche a carbone nelle Filippine, hanno dichiarato giovedì a Reuters.

Il Movimento filippino per la giustizia climatica, Inclusive Development International (IDI), Recourse e BankTrack accusano Standard Chartered di aver violato i diritti delle comunità locali finanziando le operazioni e le chiedono di aiutare a risarcire le persone colpite e di rafforzare le sue politiche in materia.

Le comunità locali hanno subito sfratti forzati, perdita di mezzi di sussistenza, malattie respiratorie e cutanee legate all'inquinamento dell'aria e dell'acqua, nonché intimidazioni e violenze, che avrebbero potuto essere evitate con un'efficace due diligence bancaria, hanno affermato i gruppi.

Il reclamo è stato presentato al National Contact Point for Responsible Business Conduct (NCP) della Gran Bretagna, un'unità governativa che indaga sulle violazioni delle Linee Guida dell'OCSE per le Imprese Multinazionali, un quadro di riferimento per le imprese che operano in modo responsabile.

Standard Chartered ha rifiutato di commentare quando è stata contattata da Reuters. L'NCP non ha risposto immediatamente alle richieste di commento.

Sebbene l'NCP non possa obbligare Standard Chartered ad agire o a pagare un risarcimento, l'agenzia britannica per il credito all'esportazione ha dichiarato che prenderà in considerazione le scoperte dell'NCP quando deciderà di sostenere le aziende e le banche nel finanziamento dei progetti.

Finora sono 51 i Paesi che hanno istituito un NCP. In Australia, ANZ Bank ha accettato di risarcire le comunità cambogiane sfollate da un'azienda produttrice di zucchero che ha aiutato a finanziare, dopo aver seguito un processo simile.

"Standard Chartered sapeva o avrebbe dovuto sapere che queste centrali a carbone avrebbero distrutto l'ambiente e causato gravi danni alle comunità locali, ma le ha finanziate lo stesso e poi ha ignorato le nostre ripetute richieste di contribuire agli sforzi di bonifica", ha dichiarato il Direttore Esecutivo dell'IDI David Pred in un comunicato. (Servizio di Simon Jessop a Londra Redazione di Alexandra Hudson)