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MILANO (MF-DJ)--Stellantis protegge i margini dalla tempesta perfetta sui chip. Nel terzo trimestre i ricavi della casa nata dalla fusione fra Fiat-Chrysler e Peugeot sono scesi del 14% a 32,6 miliardi di euro. Con la crisi dei semiconduttori sono andate perse 600 mila auto, circa il 30% della produzione pianificata dal costruttore nel periodo.

Ciononostante, Stellantis ha confermato l'obiettivo di raggiungere nel 2021, al netto di poste straordinarie, un margine operativo del 10%.

Merito da un lato della vendita di vetture piú redditizie fra cui i modelli elettrici, che il costruttore ha privilegiato nella destinazione della scarse forniture di chip. Frutto dall'altro dell'accelerazione nel realizzare i 5 miliardi di sinergie promesse al mercato, dimostrata dalla riorganizzazione delle fabbriche in Italia, Germania e Francia. La stima di profittabilitá presuppone comunque che l'approvvigionamento dei chip non peggiori. Da questo punto di vista "ci aspettiamo un lieve miglioramento nel quarto trimestre rispetto al terzo", ha detto Richard Palmer, cfo di Stellantis, "nel mese di ottobre si è vista una stabilizzazione e qualche progresso". La situazione rimarrá comunque critica anche nel 2022 e il manager ha preferito non dare indicazioni sui volumi di produzione previsti per il prossimo anno. D'altra parte, non è da escludere che colli di bottiglia ed eccessi di domanda possano creare tensioni su altri componenti. Gli analisti hanno chiesto al direttore finanziario lumi sulle forniture di magnesio, indispensabile per la lavorazione dell'alluminio e da qualche tempo carente per via della riduzione dell'attivitá estrattiva in Cina. Per ora Stellantis non ha incontrato problemi nell'approvvigionamento del metallo, ma Palmer ha ammesso che il costo di tutte le materie prime si sta impennando, con inevitabili effetti a cascata sui prezzi delle auto.

Secondo AlixPartners, il prezzo delle materie prime contenute nei veicoli ha toccato il massimo storico di 2508 dollari e potrebbe erodere un terzo dei profitti dell'industria dell'auto. Sará interessante vedere quali misure adotterá Stellantis nel piano industriale - atteso a inizio 2022 - per difendere i margini necessari a finanziare 30 miliardi di investimenti sulla transizione elettrica e digitale. Risorse a supporto di questi progetti potrebbero arrivare dallo scorporo di controllate, anche se ieri Palmer ha rimarcato che l'eventuale spin-off della controllata Comau "non è fra le prioritá". "Non abbiamo fretta di chiudere una transazione", ha concluso, "ci sono quattro opzioni, vedremo con il board entro fine anno". A Piazza Affari Stellantis ha chiuso in ribasso dell'1,6%.

red

(END) Dow Jones Newswires

November 02, 2021 04:26 ET (08:26 GMT)