ROMA (MF-DJ)--"Questi aiuti per le bollette sono solo pannicelli caldi, dal governo mi sarei aspettato un piano energetico vero. Altrimenti saremo sempre in difficoltà". Lo ha detto alla Stampa l'ex numero uno di Federmeccanica e ora presidente di Unindustria Reggio Emilia, Fabio Storchi, spiegando che i tempi della transizione ecologica "sono stretti. Ma meno di quel che si dice: avere scadenze al 2035 o 2040 lascia margine per programmare e gestire. Anche perché gli obiettivi non sono in discussione, quindi non è qualche anno in più o in meno a stravolgere il mondo".

"L'esigenza vera resta un piano energetico come c'è negli altri Paesi, su questo siamo davvero indietrissimo. È uno strumento fondamentale, ma il governo non mi sembra in grado di proporlo. Il governo complessivamente sta facendo bene, ma è un esecutivo di mediazione, fatica ad affrontare temi strategici di lungo periodo".

"L'emergenza c'è ed è drammatica, troppe aziende si stanno fermando o rischiano di farlo a breve ed è inaccettabile per una potenza industriale come l'Italia. Aumentare la produzione di gas, fare ricorso alle riserve e intervenire sulla leva fiscale sono tutte cose utili e oggi necessarie, non c'è dubbio", ha continuato.

"Qualche riserva in più ce l'ho sulla tassa per le grandi aziende dell'energia. Non credo che la soluzione di un problema così grande sia tassare chi lavora nel settore -ha spiegato- Sinceramente non credo che ci arriveremo,del resto non sarebbe giusto né facile farlo".

Carlos Tavares, ad di Stellantis, dice che in Italia produrre costa di più e che per la transizione verde non si è scelta la strada migliore. "Se una figura così importante si esprime in questo modo, non si può non essere preoccupati e sicuramente bisogna tenere bene in considerazione le sue parole. Io però invito anche a guardare i numeri: la bilancia commerciale italiana -ha sottolineato- ci dice che la nostra industria è fortemente competitiva, perché è piena di competenze e sa trasferirle nei processi produttivi. Ora però serve un grande sforzo di innovazione e formazione".

La transizione ecologica rischia di tagliare fuori anche decine di migliaia di lavoratori, "il pericolo è innegabile, ma sapremo trovare una soluzione. Ogni rivoluzione tecnologica ha sempre avuto un saldo occupazionale positivo: la ricchezza complessiva aumenta, crescono le opportunità. Anche se magari non lo si vede subito".

"Quel che è certo è che se vogliamo una transizione ecologica efficace, dobbiamo correre anche sul digitale. C'è un grande sforzo soprattutto da parte delle imprese, ma ancora non vediamo i benefici della messa a terra del Pnrr sul digitale e sulla formazione necessaria per la svolta tecnologica. Qualcosa si sta muovendo solo sul fronte del green e della rigenerazione urbana, ma non basta", ha concluso.

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January 21, 2022 03:59 ET (08:59 GMT)