MILANO (MF-DJ)--Proprio quando la crisi legata ai semi-conduttori sembrava affievolirsi - arginata anche dalla capacità delle case automobilistiche di adattare i sistemi di approvvigionamento - potrebbe verificarsi una nuova escalation in questo senso. La causa è la guerra in Ucraina che, in base alla durata che avrà, potrebbe inasprire la situazione.

Sia la Russia sia l'Ucraina, infatti, ospitano i gas chiave e le materie prime necessarie per la produzione di semiconduttori in tutto il mondo. E le conseguenze del conflitto potrebbero esacerbare la crisi dei microchip man mano che le materie prime diventano più difficili da reperire.

Un allarme circa il persistere della carenza di semi-conduttori è arrivato oggi dall'Aniasa, l'Associazione che in Confindustria rappresenta i servizi di mobilità. La crisi dei chip e l'assenza di prodotto ha ridotto in modo sensibile il numero di vetture disponibili in flotta per gli operatori dell'autonoleggio. I turisti che quest'anno stanno pianificando le vacanze per i giorni di Pasqua dovranno prenotare la vettura per tempo. Solo così potranno assicurarsene la disponibilità.

Questa situazione, che dura da quasi un anno, potrebbe addirittura inasprirsi a causa della guerra, principalmente per i costruttori. Più nel dettaglio, l'Ucraina è la fonte del 70% della produzione mondiale di neon. Il neon è il gas critico che fa funzionare i laser necessari per produrre i semiconduttori.

Le case automobilistiche più all'avanguardia si stanno attrezzando per produrre i semi-conduttori al proprio interno. E' questo il caso di Stellantis che è già al lavoro sul progetto, ma si tratta di una soluzione di medio-lungo periodo e che quindi non coprirebbe eventuali problemi derivanti da nuovi shock legati alla reperibilità dei chip.

Il problema chiaramente è trasversale, investe tutto il settore e tutti i gruppi e si interseca con le difficoltà che i produttori stanno riscontrando in Russia a causa delle sanzioni.

Iveco ha affermato oggi che si uniformerà alle attuali sanzioni imposte alla Russia dall'Unione europea. "Fin dai primi segnali di escalation, i

nostri pensieri e le nostre azioni sono stati guidati dalla volontà di

sostenere le nostre persone e le loro famiglie, oltre che di capire come

aiutare concessionari, fornitori e gli altri nostri interlocutori nelle

aree del conflitto", si legge in una nota.

Stellantis si è già detto pronta a spostare o limitare la produzione di veicoli nel Paese se le sanzioni occidentali verso Mosca dovessero interferire con le attività aziendali. Il ceo, di recente, ha spiegato di non essere ancora sicuro circa l'impatto che le sanzioni avranno sullo stabilimento di Kaluga, quasi 200 km a sud-est di Mosca.

Da dicembre l'impianto ha aumentato la produzione per le esportazioni verso l'Europa occidentale a causa dell'aumento della domanda. Lo stabilimento, che ha una capacità di produzione di 125.000 veicoli all'anno, ha iniziato ad assemblare Peugeot Expert, Opel Vivaro e Citroen Jumpy ed entro la fine dell'anno, dovrebbe assemblare un modello Fiat destinato all'esportazione. Nel 2021 ha prodotto 11 mila veicoli.

"Se non possiamo rifornire l'impianto, se questa è la realtà, dobbiamo trasferire quella produzione ad altri stabilimenti, o semplicemente limitarci", ha affermato Tavares parlando al Wall Street Journal il 23 febbraio.

Molte case automobilistiche hanno già dichiarato di sospendere l'attività in Russia. Ford, Honda, Toyota, Volkswagen, Jaguar, Aston Martin, Volvo, General Motors e Daimler Truck sono tra le aziende che hanno interrotto le spedizioni in Russia o interrotto l'assemblaggio di veicoli nel paese, o entrambi.

Tornando alla crisi dei microchip la carenza di semiconduttori, un sottoprodotto della pandemia di Covid-19 e della chiusura della produzione nel 2020, ha devastato l'industria. Secondo le stime di AutoForecast Solutions l'anno scorso le case automobilistiche hanno dovuto tagliare 10,4 milioni di veicoli dai piani di produzione globali. Afs prevede inoltre che le case automobilistiche taglieranno almeno 1,3 milioni di veicoli entro la fine di questo anno.

Controcorrente AlixPartners, secondo cui l'invasione russa non dovrebbe causare un impatto immediato sulla produzione di semiconduttori, visto che le principali società di microchip hanno accumulato scorte di neon per diversi mesi.

Il tutto dipenderà dalla durata della guerra che potrebbe mettere a dura prova le scorte e dai prezzi dei neon che potrebbero aumentare bruscamente con la diminuzione delle forniture ucraine.

Secondo Dan Hearsch, amministratore delegato del settore automobilistico e industriale di AlixPartners, due dozzine di fornitori di automobili sono presenti in Ucraina e molti di loro operano nel settore dei cablaggi. Sebbene i cablaggi non siano componenti di consegna just-in-time, le scorte sono generalmente mantenute snelle e ora non c'è molto materiale in uscita dalla regione.

"L'Ucraina è un po' come il Messico europeo in termini di bassi tassi di manodopera e tipi di prodotti che vengono realizzati in loco", ha affermato ad Automotivenews. "La maggior parte delle società di cablaggi con cui facciamo affari si trova in Ucraina".

In aggiunta le aziende con controparti russe nelle loro catene di approvvigionamento potrebbero essere colpite dalle sanzioni economiche imposte al Paese. Alcune banche sono state escluse dalla Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, un sistema di messaggistica sicuro per garantire rapidi pagamenti transfrontalieri che è diventato il principale meccanismo per finanziare il commercio internazionale.

Intanto oggi - a testimonianza della crisi del settore - Unicredit ha tagliato il rating sulle obbligazioni del settore automotive a causa dell'esposizione alla Russia. Nel dettaglio il team di analisi dell'istituto di credito ha declassato la sua raccomandazione sulle obbligazioni di società operanti nel settore Automobiles & Parts a "marketweight" da "overweight", a causa della loro esposizione russa. Gli analisti della banca italiana consigliano ai clienti di detenere tali obbligazioni in una proporzione simile al benchmark, dati "i collegamenti della catena di approvvigionamento del settore con la Russia".

claudia.cervini@mfdowjones.it

cce

MF-DJ NEWS

0717:03 mar 2022


(END) Dow Jones Newswires

March 07, 2022 11:03 ET (16:03 GMT)