(Reuters) - General Motors ha chiuso il secondo trimestre in utile dopo la perdita dell'anno scorso, quando la pandemia di Covid-19 ha bloccato l'attività, e ha aumentato le previsioni per l'intero esercizio nonostante l'impatto da 800 milioni di dollari dovuto al richiamo del veicolo elettrico Chevrolet Bolt.

L'utile netto è stato di 2,8 miliardi di dollari, o 1,90 dollari per azione, rispetto alla perdita di 806 milioni di dollari, o 56 centesimi per azione, nello stesso trimestre dell'anno precedente.

L'Ebit adjusted si è attestato alla cifra record di 4,1 miliardi di dollari nel secondo trimestre e a 8,5 miliardi di dollari nel primo semestre. La società ha aumentato la guidance dell'Ebit adjusted per l'intero anno a 11,5-13,5 miliardi di dollari, dai precedenti 10-11 miliardi di dollari.

Il gruppo prevede una perdita di produzione di circa 100.000 veicoli in Nord America nel secondo semestre e stima un aumento dei costi delle materie prime tra 1,5 e 2,0 miliardi di dollari.

"La carenza di semiconduttori rimane una questione fluida e le sfide della catena di approvvigionamento continuano" nel secondo semestre, ha detto GM nel comunicato sugli utili.

La più grande delle case automobilistiche di Detroit ha beneficiato della forte domanda e dei prezzi elevati che è stata in grado di addebitare per i suoi popolari camion e Suv, compensando i costi relativi al richiamo dei veicoli Bolt e ai disagi alla produzione causati dalla carenza di semiconduttori.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi)