TomTom adesso si attende ricavi per 500-530 milioni di euro, in calo rispetto al range di 520-570 precedentemente previsto, ed ha tagliato la propria guidance sul flusso di cassa libero da circa 6% a circa 5%.

L'azienda, che ha registrato perdite trimestrali nette per gli ultimi due anni, ha riportato una perdita di 23,6 milioni di euro, peggiore dei 15 milioni attesi dagli analisti.

"Quando abbiamo pubblicato la nostra guidance all'inizio di quest'anno, sapevamo di dover tenere in conto la carenza di semiconduttori, ma è molto difficile capire quando la parte peggiore è finita e si comincia a vedere una ripresa", ha detto a Reuters il capo della divisione finanziaria Taco Titulaer in un'intervista.

Titulaer al momento si aspetta che sia necessario attendere la fine dell'anno per vedere l'inizio di una normalizzazione delle catene di rifornimento del settore dell'auto, anche se la situazione potrebbe cominciare a migliorare a partire dal terzo trimestre.

La carenza di chip ha avuto anche l'effetto speculare di tagliare la produzione di auto, ha aggiunto Titulaer, spingendo i produttori a dare priorità ad auto più semplici che utilizzano meno semiconduttori.

Nel secondo trimestre, TomTom ha comunque visto i ricavi della sua divisione auto balzare del 18% rispetto all'anno precedente, quando la prima ondata di coronavirus e i conseguenti lockdown bloccarono gran parte degli stabilimenti automobilistici.

I maggiori produttori globali di automobili hanno tagliato nuovamente la produzione quest'anno, a causa della carenza di chip dovuta al coronavirus, inclusi alcuni dei maggiori clienti di TomTom come ad esempio Stellantis.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei)