O almeno, questo è ciò di cui lo accusa Kevin Farrish, presidente del sindacato nazionale dei concessionari Stellantis negli Stati Uniti. In una lettera dai toni forti, Farrish ha descritto la situazione della casa automobilistica come “disastrosa”, non esitando a dare la colpa al suo amministratore delegato.
In parole povere: Carlos Tavares è accusato di channel stuffing, cioè di aver gonfiato le scorte dei distributori Stellantis ben oltre il necessario per aumentare artificialmente le vendite e i profitti del suo gruppo, giustificando così una remunerazione record di quasi quaranta milioni di dollari.
La controversia relativa a questa remunerazione all'inizio di quest'anno non è nuova. Valutata in questo contesto, tuttavia, assume una dimensione completamente diversa dal tradizionale aspetto politico. Alcuni azionisti di Stellantis si sono arrabbiati moltissimo e hanno portato il gruppo in tribunale per chiedere un risarcimento.
È vero che di recente i risultati del produttore transatlantico sono stati in netto contrasto con quelli dei suoi concorrenti. Il suo margine operativo è aumentato notevolmente negli ultimi due anni, mentre quelli di General Motors, Ford e Tesla sono diminuiti e quelli di Mercedes, BMW, Honda e Toyota hanno ristagnato.
Dinanzi a un mercato automobilistico in contrazione, i concessionari hanno dovuto fare i conti con elevati inventari e un gran numero di veicoli invenduti, il che ha comportato la necessità di offrire forti sconti e sacrificare i propri margini. A questo trattamento ingiusto dei suoi partner si aggiungono una serie di problemi di affidabilità sia in Europa che in Nord America, una controversia sui prezzi di Jeep e la depressione delle vendite di Chrysler.
La cattiva pubblicità che Stellantis sta subendo negli Stati Uniti non risparmia nemmeno il mercato canadese. Durante la presentazione dei suoi ultimi risultati trimestrali, il gruppo AutoCanada — che ottiene un quarto dei suoi stock da Stellantis — ha avvertito che la domanda di veicoli del produttore rimane molto debole.
In Francia, l'immagine di Carlos Tavares non è facilmente intaccabile e mercoledì abbiamo appreso che è improbabile una sua riconferma. Venerato come un dio — il parallelo con il suo ex capo Carlos Ghosn è qui inquietante — il CEO di Stellantis rimane molto popolare tra le sue truppe e il pubblico.
È difficile credere che possa essersi compromesso a tal punto in questa fase della sua carriera. Sebbene non sia mai apparso come un sentimentale, Tavares non poteva ignorare che scelte strategiche così ciniche avrebbero intaccato per sempre la sua leggenda. A meno che?
Sono proprio questi problemi che spiegano l'apparente svalutazione del gruppo automobilistico, valutato in Borsa appena tre volte i suoi profitti. Dal 2021 ha distribuito 19 miliardi di euro ai suoi azionisti, pari a circa la metà della sua attuale capitalizzazione di mercato.
È chiaro che il mercato non si aspetta che una simile performance si ripeta a breve.