Stellantis: Tavares, "Decisione comune, Elkan quasi un amico'
13 dicembre 2024 alle 06:34
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LISBONA (awp/sda/ans) - "La decisione l'abbiamo presa insieme, io e John Elkan, con il quale ho un rapporto estremamente pacifico. È quasi un amico". Così parla l'ex ad di Stellantis, Carlos Tavares, a proposito delle sue dimissioni, in un'intervista esclusiva al settimanale portoghese Expresso, da oggi in edicola.
Per spiegare le sue divergenze con i vertici dell'azienda, Tavares ricorre spesso all'aggettivo "darwiniano" e fa un paragone con le gare automobilistiche: "Ci sono due categorie di piloti: quelli che, per evitare il rischio di forare uno pneumatico o danneggiare le sospensioni, evitano i cordoli e cercano di fare il miglior tempo possibile guidando nella parte centrale della pista. Poi c'è chi, per andare il più veloce possibile, guida sui cordoli, il che è perfettamente lecito, ma più rischioso, dannoso per le sospensioni e aggressivo per gli pneumatici. Ovviamente, io faccio parte della seconda categoria".
E si giustifica: "In questo periodo molto darwiniano che l'industria automobilistica attraversa, è possibile che si sia creata un po' d'angoscia attorno a una strategia aggressiva in cui questa fase è vista più come un'opportunità che come un rischio. E poi ho assunto posizioni molto nette in materia di tutela ambientale. Forse questo insieme di fattori ha generato divergenze, e un'azienda che ha 250.000 dipendenti, un fatturato di 190 miliardi di euro, 15 marchi che vende in tutto il mondo, non può essere gestita con una mancanza di consenso che si ripercuote immediatamente sulla gestione strategica".
Anche alla domanda sul suo compenso milionario, Tavares risponde con i contratti nella Formula 1 e nel calcio: se l'azienda vuole comprare un certo manager e questo è disponibile solo per una certa cifra, si tratta semplicemente di una transazione che nessuno è obbligato ad accettare. "A molta gente questa cosa non piace, ma a me sì", conclude Tavares, il quale nella stessa intervista non smentisce la notizia che in Portogallo circola da giorni, ossia che potrebbe entrare nella corsa alla privatizzazione della compagnia di bandiera Tap. "Me lo stanno chiedendo molti amici. Sento un certo richiamo patriottico".
Carlos Tavares è un uomo d'affari portoghese che è stato a capo di 7 diverse aziende e ricopre la posizione di amministratore delegato e direttore esecutivo di Stellantis NV e presidente di Peugeot Citron Automobiles SA (una controllata di Stellantis NV). Tavares è anche nel consiglio di amministrazione di Airbus SE e Airbus Holding SA e presidente della Fondation PSA Peugeot Citron.
Tavares ha precedentemente ricoperto la posizione di Presidente dell'Associazione Europea dei Costruttori di Automobili, di Direttore Operativo di Renault SA, di Direttore di Nissan Motor Co, Ltd. e di Presidente di Nissan North America, Inc. (una filiale di Nissan Motor Co., Ltd.), General Manager-Micro Enterprise presso Bed & Breakfast Association of Kentucky, membro del consiglio di amministrazione di Renault-Nissan-Mitsubishi Alliance, presidente del consiglio di sorveglianza di Opel Automobile GmbH e presidente del consiglio di amministrazione di Peugeot SA.
Il signor Tavares si è laureato presso la Scuola Centrale di Parigi.
Stellantis N.V. figura tra i principali costruttori automobilistici mondiali. L'attività del gruppo è organizzata essenzialmente attorno a 4 poli :
- vendita di autovetture e veicoli commerciali: marchi Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, Fiat, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram, Vauxhall, Free2move e Leasys;
- vendita di veicoli di lusso : marchi Maserati e DS Automobiles;
- vendita di attrezzature automobilistiche: sistemi interni, sedili auto, esterni auto, sistemi di controllo delle emissioni, ecc. ;
- altro: finanziamento delle vendite (acquisto, noleggio, leasing, ecc.), servizi assistenza post-vendita, ecc.
La ripartizione geografica del fatturato è la seguente: Paesi Bassi (0,8%), Nord America (46,7%), Francia (9,5%), Brasile (7,3%), Italia (6,2%), Germania (5,5%), Regno Unito (4,4%), Cina (0,6%) e altri paesi (19%).