MILANO (Reuters) - L'amministratore delegato uscente di Stellantis Carlos Tavares si è scontrato con il consiglio di amministrazione riguardo al suo piano di interventire subito in una ristrutturazione delle attività in Usa attraverso un taglio di costi, anziché concentrarsi su una strategia a lungo termine.
Lo hanno detto investitori e banchieri che hanno familiarità con la questione.
Il titolo del produttore di Jeep, Fiat e Peugeot è crollato ieri del 10%, toccando il minimo dal luglio 2022, - oggi recupera poco più dell'1% - con gli investitori preoccupati per la posizione vacante al vertice del quarto produttore mondiale di auto al mondo dopo le dimissioni di Tavares avvenute domenica.
Stellantis soffre delle difficoltà a liberarsi di una sovraccapacità produttiva e delle scorte in eccesso nel suo mercato chiave degli Stati Uniti, in un momento in cui la domanda globale rimane fiacca e la concorrenza dei concorrenti cinesi, soprattutto nelel auto elettriche, si sta intensificando.
Oltre ai problemi negli Usa, l'attenzione dell'azienda per l'aumento dei prezzi dei suoi marchi di massa ha allontanato i clienti colpiti dall'inflazione nel suo altro importante mercato, l'Europa.
Stellantis aveva detto, poco dopo un improvviso profit warning a settembre, che Tavares sarebbe andato in pensione all'inizio del 2026, al termine del suo attuale mandato. Il processo di selezione di un nuovo AD avrebbe dovuto essere inizialmente completato entro l'ultimo trimestre del prossimo anno.
Le interviste con una mezza dozzina di azionisti, banchieri e analisti rivelano come i disaccordi tra Tavares e il board su come affrontare la crisi si siano rapidamente inaspriti sin da allora.
Un banchiere d'investimento di alto livello informato sulla questione ha detto ieri che il consiglio di amministrazione ha espresso timori riguardo alla strategia di Tavares per risollevare la situazione.
Negli ultimi mesi, e con poco più di un anno di contratto, l'AD si è concentrato principalmente sulla riduzione dei costi. Il board temeva che questo avrebbe portato a problemi di qualità e che avrebbe limitato la capacità dell'azienda di sviluppare e progettare nuovi modelli.
Secondo il banchiere, clienti e concessionari non hanno accolto positivamente la strategia di Tavares.
I lanci di alcuni modelli principali, come la nuova versione del popolare Suv medio Peugeot 3008 e la city car economica Citroen C3, con la sua versione elettrica e-C3, hanno subito dei ritardi.
Una fonte che ha familiarità con la questione ha detto domenica a Reuters che le tensioni sono cresciute perché il board riteneva che Tavares fosse concentrato a cercare soluzioni a breve termine per salvare la sua reputazione piuttosto che lavorare nell'interesse dell'azienda.
Stellantis non ha rilasciato un commento e Reuters non è riuscita a contattare Tavares ieri.
PUNTI CRITICI
Secondo gli analisti, la riduzione dei costi da parte di Tavares ha danneggiato in particolare i suoi rapporti con i concessionari Usa e con il sindacato United Auto Workers (Uaw) degli Stati Uniti.
In una lettera del 10 settembre a Tavares, il presidente del consiglio nazionale dei concessionari Stellantis, Kevin Farrish, ha denunciato il fatto che la ricerca di profitti a breve termine ha comportato un "rapido declino" dei marchi Jeep, Dodge, Ram e Chrysler. "Ha creato Lei questo problema", è l'accusa di Farrish a Tavares.
L'Uaw ha minacciato di scioperare contro la casa automobilistica per i ritardi negli investimenti, provocando azioni legali da parte di Stellantis che ha denunciato il sindacato di violazione del contratto.
Un altro punto critico per gli investitori è stato l'approccio duro di Tavares ai prossimi e più stringenti obiettivi dell'Unione europea in materia di emissioni, in un momento di riduzione delle vendite di veicoli elettrici.
Secondo Massimo Baggiani, co-fondatore e partner di Niche Asset Management e azionista di Stellantis, questo avrebbe "intimorito" gli investitori e i principali azionisti.
Tavares ha ripetutamente confermato l'impegno di Stellantis a rispettare gli obiettivi dell'Ue e ha definito come "ingiusti" modifiche o ritardi dell'ultimo minuto al regolamento, come proposto da Acea.
Le nuove regole definite come Corporate Average Fuel Economy (Cafe) in vigore dall'1 gennaio richiederanno che circa il 21% delle vendite totali dell'azienda nel 2025 provenga da veicoli elettrici.
Se non dovesse raggiungere l'obiettivo, la casa automobilistica dovrà pagare altre aziende che hanno emissioni inferiori per arrivare assieme all'obiettivo o pagare una multa.
L'attuale volume di vendite di auto elettriche Stellantis in Ue è di circa il 12%.
Il mese scorso, in un'intervista rilasciata al quotidiano Milano Finanza, il responsabile Europa di Stellantis Jean-Philippe Imparato ha avvertito che le multe potrebbero raggiungere i 3 miliardi di euro se l'azienda non dovesse rispettare le normative.
Le dimissioni improvvise di Tavares, nonostante la sua determinazione a cambiare la situazione prima del 2026, dimostrano quanto siano gravi i problemi del gruppo.
Secondo Stephen Reitman, analista di Bernstein, "questo dimostra ciò che abbiamo detto per molto tempo, ovvero che i problemi sono molto radicati e non sono facilmente risolvibili".
(Giulio Piovaccari, Alessandro Parodi, tradotto da Laura Contemori, editing Stefano Bernabei)