Lo si apprende da una lettera firmata dai concessionari e vista da Reuters.

Stellantis sta rivedendo la propria strategia in Cina dopo la decisione, formalizzata in ottobre ma già annunciata la scorsa estate, di chiudere la joint venture con il partner locale Guangzhou Automobile Group (Gac) per la produzione di Jeep.

Stellantis punta ora per Jeep in Cina su un modello commerciale basato sull'esportazione dei veicoli nel paese.

La decisione "unilaterale" di porre fine alle partnership con i concessionari ha causato perdite alle loro attività e ha portato a licenziamenti, si legge nella lettera firmata da 26 concessionari.

Ad una richiesta di commento, Stellantis non ha risposto sul merito ma ha sottolineato via e-mail di rispettare la legge cinese e che la procedura di fallimento della joint venture sta facendo il suo corso presso la giustizia locale.

Gac non ha commentato.

Cao Wei, presidente della Lianyungang Xuncheng Auto Sales and Service Co. e tra i firmatari della lettera, ha detto a Reuters che altri concessionari si uniranno alla petizione e ha stimato che alla fine la richiesta a Stellantis sarà per un risarcimento totale di 900 milioni di yuan (130 milioni di dollari).

Nella lettera si chiede a Stellantis di pagare 18 milioni di yuan per ogni esercizio colpito, per coprire le perdite, compresi gli investimenti iniziali e le indennità di licenziamento, rimborsare i depositi e pagare i premi sulle vendite.

Cao ha affermato che Stellantis si è rifiutata di pagare quello che egli ha definito il "conto di base", che comprende i depositi e i premi sulle vendite, ad almeno 50 concessionari autorizzati dalla joint venture a vendere i veicoli Jeep prodotti in Cina.

Gac, l'azionista cinese della joint venture Jeep, aveva accettato di pagare il 50% di tali costi a tutti i concessionari, ma Stellantis si è rifiutata di pagare il resto, non riconoscendoli come suoi concessionari autorizzati, ha riferito Cao.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Claudia Cristoferi)