MILANO (MF-DJ)--La fabbrica di Pratola Serra (Avellino) dovrebbe

continuare a produrre i motori diesel e in base a quanto spiegato oggi

dall'a.d. Carlos Tavares - in visita al sito campano - ai sindacati, sono

in programma anche nuovi investimenti. Notizie che saranno ufficializzate

nel piano strategico che presenterà il prossimo 1* marzo.

Le nuove risorse dovrebbero essere destinate allo sviluppo di motori a

gasolio di nuova generazione, mirati a garantire un alto livello di sostenibilità ed elevate prestazioni a bassi consumi. In pratica si produrranno, dal 2024, i motori diesel euro 7 di ultima generazione per tutti i veicoli commerciali del gruppo.

"Soddisfacente la visita dell'amministratore delegato Stellantis, Carlos Tavares, presso lo stabilimento di Pratola Serra, che conta circa 2 mila addetti irpini, tra diretti e indotto, soprattutto per le dichiarazioni rilasciate che danno tranquillitá al sito irpino", sostengono il Segretario Nazionale Ugl, Metalmeccanici Antonio Spera, il Segretario avellinese della Federazione, Ettore Iacovacci, e il componente dell'esecutivo Ugl Metalmeccanici, Aurelio Melchiorre, che ha partecipato all'incontro insieme alle Rsa.

"Ci aspettiamo però anche dal Governo arrivi un sostegno tangibile a

tali impegni del ceo Stellantis, alla luce dell'andamento delle vendite

del settore auto ancora in affanno, soprattutto per il mercato dell'auto

full electric. Tavares non ha nascosto le perplessitá per le politiche

europee, che sembrano voler dirigere un'economia ancora non pronta a

rinunciare al Diesel".

"La vocazione dell'emissione zero imposta per decreto non lo convince,

soprattutto mentre il progresso tecnologico apre frontiere nuove in

particolare per il Diesel. La questione è anche economica, per questo

chiediamo alla politica di intervenire a sostegno e a favore del

consumatore, che potrebbe non essere in grado di permettersi il costo di

un veicolo elettrico da un costo molto elevato", conclude Spera.

La Fiom-Cgil torna a insistere sulla necessitá di aprire un confronto

col Governo in merito al Piano industriale. "Il tempo a disposizione va

utilizzato per aprire un confronto con azienda e istituzioni e per

individuare gli investimenti necessari alla transizione sulle nuove

tecnologie, in linea con gli obiettivi stabiliti dall'Europa, per questo

stabilimento e per gli altri siti di meccanica, Cento, Verrone, Mirafiori

e Termoli. Siamo in ritardo rispetto ad altri Paesi europei, come Francia

e Germania, che hanno giá previsto piani di politica industriale di

accompagnamento e tutela dell'industria e dell'occupazione nella

transizione ecologica".

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

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