MILANO (MF-DJ)--La parola chiave usata dal ceo di Stallantis, Carlos

Tavares, per definire la fusione tra Fca e Psa è "scudo". Presentando

alla stampa l'operazione e la nuova società - nata a un anno

dall'annuncio nonostante il big bang creato dal Covid - il top manager ha

spiegato a più riprese che l'unione dei due gruppi funge da protezione per l'occupazione e gli stabilimenti produttivi contro la pressione sui prezzi.

"La buona notizia per l'Italia è che la fusione fungerá da scudo, da

protezione per l'occupazione e gli stabilimenti. Grazie alle sinergie

alcuni modelli che non sono piú redditizi lo diventeranno", ha chiarito

Tavares rispondendo a una domanda e anticipando le rassicurazioni ai

sindacati che gli verranno chieste nuovamente domani in un incontro ad

hoc.

"Non vogliamo chiudere nessuno stabilimento. E voglio chiarire questa risposta che è molto importante e che do con rispetto. Grazie alle sinergie raggiunte con la fusione ci sará uno scudo di protezione a tutela dell'occupazione e della produzione. Vogliamo anche mantenere tutti i marchi in portafoglio. Per tutelare l'occupazione abbiamo bisogno dell'effetto scala e dobbiamo far leva su tutto questo per raggiungere i nuovi obiettivi senza distruggere l'occupazione. Con la fusione possiamo diminuire le spese in ricerca e sviluppo ed efficientare i risparmi negli acquisti. Le sinergie consentono di generale fatturato e produrre business. Oggi c'è una pressione sul prezzo, tutti stanno cercando di abbattere i prezzi e il costo per unitá prodotta è sotto torchio. Tutto ciò a discapito dei margini, perciò bisogna essere innovativi per evitare problemi occupazionali", ha aggiunto.

Arriveranno nuovi modelli Fiat, piú redditizi, sulla scia di quanto fatto con Opel. "Se dovessimo pensare di offrire modelli Fiat piú recenti potremo farlo grazie alla scala come abbiamo potuto fare con la nuova Opel Corsa in Germania. Pensiamo di fare coi nuovi modelli Fiat quello che abbiamo fatto coi modelli Opel Corsa. Dobbiamo farlo con un'efficienza maggiore negli stabilimenti italiani e ci riusciremo perchè loro lo vogliono fare e perchè porteremo un benchmark interno che consentirá loro di migliorare qualitá e costi. Non dovremo però fare quello che abbiamo fatto con Opel, cioè sospendere dei modelli a causa delle emissioni. Non abbiamo problemi di emissioni con Fiat".

L'aggregazione è avvenuta non per difendersi, bensì per aggredire un mercato in evoluzione e ricco di sfide. "Stellantis non è una mossa difensiva, c'è anche questo aspetto ma è soprattutto una mossa offensiva. Il gruppo saprá cogliere le sfide. Puntiamo all'eccellenza e non all'assetto dimensionale. Non vogliamo essere grandi ma eccellenti".

Specifici team sono al lavoro su piú fronti coordinati da apposite cabine di regìa. Una questione essenziale da affrontare è la valorizzazione dei marchi. "Abbiamo un portafoglio ampio di 14 marchi che presidiano tutte le categorie piú redditizie. Alcuni marchi potranno rilanciarsi. Dobbiamo capire se ci sará il giusto incontro tra offerta e domanda. Tutto verrá valutato dai ceo dei singoli brand per essere piú efficienti. I singoli marchi avranno delle opportunitá di esprimersi grazie anche all'efficienza e alle sinergie. Ora dobbiamo focalizzarci sui marchi esistenti puntano a una crescita redditizia come fatto fino ad ora nel mercato Usa. Non è stata assunta ancora nessuna decisione per Peugeot negli Usa", ha spiegato Tavares. "Certo è che è inutile in questo momento introdurre nuovi marchi negli Stati Uniti".

Stellantis sosterrá i marchi Alfa Romeo e Maserati - iconici e ben posizionati nel mondo del lusso - per renderli ancor piú redditizi. La strategia è ancora allo studio, il business Plan non è stato ancora predisposto ma i responsabili di ogni brand sono al lavoro per identificare le vie migliori.

Un altro grande capitolo da definire è la Cina. "Stiamo facendo delle analisi per capire quali sono i motivi che hanno portato alla situazione deludente in Cina. Proporremo una nuova strategia in Cina, non escludiamo nulla a priori e aspettiamo l'esito dell'analisi del team incaricato che sta esaminando la questione".

Grande spazio viene poi dedicato all'elettrico. "Arriveremo a 39 modelli elettrificati per la vendita nel 2021. La sfida è non solo offrire vetture pulite ma anche accessibili per i nostri clienti", ha detto. "Un terzo delle vetture vendute in Europa sará elettrico. La neutralitá delle emissioni è uno dei pilastri del nostro business plan. Il gruppo rispetterá gli standard sulle emissioni di CO2 per i prossimi tre-cinque anni".

"Domani ci sará l'insediamento del presidente americano Joe Biden e nel mercato Usa si punterá sempre di piú sulle tecnologie a emissioni zero: noi abbiamo in mano tutte queste tecnologie. Daremo il massimo sostegno a questo approccio sempre piú ecologico, sapendo che questo è anche all'ordine del giorno della nuova amministrazione", ha aggiunto il ceo offrendo la disponibilitá a collaborare con brand come Apple e altri big tecnologici per favorire l'innovazione.

Stellantis è il quarto costruttore di auto al mondo con 8,1 milioni di auto vendute, oltre 180 miliardi di euro di fatturato, 400 mila dipendenti e sinergie annuali per 5 miliardi di euro (una volta a regime). Vende in oltre 130 Paesi, ha siti in 30 Paesi ed è leader in tre macro-regioni mondiali. Stellantis è infatti forte di una presenza consolidata in Europa, Nord America e America Latina. A ciò si aggiunge un significativo potenziale non ancora sviluppato in mercati importanti quali Cina, Africa, Medio Oriente, Oceania e India.

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

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1919:00 gen 2021

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January 19, 2021 13:01 ET (18:01 GMT)