MILANO (MF-DJ)--Stellantis è da comprare. E' questo il bilancio tracciato in occasione del primo anniversario del gruppo dagli analisti, secondo cui la corsa del titolo continuerá.

L'azione un anno fa valeva 12,5 euro e in 12 mesi il percorso tracciato è stato di solida crescita, a conferma della bontá dell'operazione di fusione tra Fca e Psa che ha dato la luce a Stellantis. Ai prezzi attuali, in area 19 euro, il balzo è del 52%.

Un percorso che di fatto non ha trovato grossi punti di criticitá. Gli unici due storni rilevanti segnati dal titolo, a luglio e a novembre, sono infatti coincisi con punti di frenata del mercato nel suo complesso e sono stati l'occasione per riprendere fiato e ripartire subito con la corsa. In entrambi i casi, l'azione è atterrata sopra quota 15 euro, supporto che ha poi dato avvio a un'ulteriore corsa.

Una performance positiva che per gli analisti non si arresterá. Gli esperti sono infatti positivi e vedono un altro anno di guadagni in Borsa per Stellantis: l'86,7% delle case d'affari che hanno copertura sul titolo è buy su Stellantis, come dire che su un campione di sette analisti, almeno sei suggeriscono di comprare l'azione.

Della restante parte delle case d'affari, il 10% è hold, il che significa che solo il 3,3% ha un giudizio negativo su Stellantis.

Raccomandazioni che si riflettono sulle valutazioni assegnate al titolo: il target price medio individuato dagli analisti è oltre i 23 euro, dunque un 21% circa al di sopra degli attuali prezzi di Borsa dell'azione.

Ciò significa che per il mercato il pieno potenziale derivante dai 5 mld euro di sinergie attese è ancora da esprimere a pieno nei valori di Borsa del titolo, sinergie che hanno messo Stellantis in una posizione di vantaggio rispetto ad altri operatori del settore.

Jefferies, che di recente ha alzato il target price di Stellantis a 25 euro da 22 euro, confermando a buy il rating, segnala che i multipli del titolo sono inferiori del 45%-60% rispetto a quelli di Ford e Gm e che il gruppo potrá ridurre tale gap chiarendo le ambizioni in occasione delle presentazione del piano al 2030, il prossimo primo marzo.

"La fusione ha permesso di annunciare un piano di spese per investimenti piú efficiente della media del comparto", commenta a MF-Dowjones un analista di una primaria casa d'affari.

Senza dimenticare che gli Usa, il punto di forza della vecchia Fca grazie alla fusione con Chrysler, restano un nocciolo duro in termini di performance operativa, con un pricing decisamente migliore.

Citi, che a fine novembre aveva riavviato la copertura su Stellantis con rating buy e prezzo obiettivo a 23 euro, parla di uno "sconto significativo" a cui scambia il titolo e ritiene che la forte crescita dei volumi e i lanci di nuovi prodotti in Nord America dovrebbero compensare maggiori costi di implementazione delle sinergie nel 2022.

Inoltre, nel frattempo, il gruppo nel corso dell'anno appena passato ha "annunciato una vera e propria rivoluzione sul fronte elettrico e del software", ricorda l'esperto interpellato da MF-Dowjones.

Su questo tema, ha evidenziato di recente il Ceo Tavares, Stellantis è in "modalitá di esecuzione" e per gli analisti le recenti strategie sul software non sono ancora scontate dai prezzi.

Del resto, la tempistica dell'operazione Fca/Psa è stata ottimale su questo fronte: "una fusione all'alba di una nuova era per il settore auto, dove l'intangibile per l'auto, dunque software, elettronica, guida autonoma, acquista importanza e in cui Stellantis si inserisce con i vantaggi di chi si è mosso dopo e dunque non si porta in pancia tutte le spese per investimenti e gli errori fatti da altri player negli anni scorsi", spiega l'analista. Ultimo ma non da ultimo, "il business plan dará visibilitá sulle strategie in Asia e magari anche su possibili spin-off", altri temi caldi a sostegno del margine di upside del titolo.

pl

paola.longo@mfdowjones.it


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January 17, 2022 12:00 ET (17:00 GMT)