MILANO (MF-DJ)--Un agosto particolarmente duro per il settore automobilistico, stretto tra la crisi dei semi-conduttori e la fine degli incentivi. Ad agosto - secondo i dati resi noti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilitá Sostenibili - sono state immatricolate 64.689 autovetture a fronte di 88.973 immatricolazioni nello stesso mese dell'anno precedente, con una diminuzione di oltre il 27%.

I trasferimenti di proprietá, spiega una nota, sono stati invece 203.844 a fronte di 155.727 passaggi registrati a luglio 2020, con un aumento di piú del 30%.

Il volume globale delle vendite mensili, pari a 268.533, ha interessato per il 24,09% vetture nuove e per il 75,91% vetture usate.

In questo quadro la quota di mercato di Stellantis nel mese di agosto in Italia è pari a 33,4%; il dato si confronta con quello di 38,2% dell'agosto dell'anno precedente.

Nel mese di agosto, le immatricolazioni del gruppo automobilistico nato dalla fusione tra Fca e groupe Psa sono state pari a 21.636 unitá, in calo rispetto alle 33.961 dello stesso mese di un anno fa. Nei primi otto mesi del 2021 le immatricolazioni di Stellantis sono state 412.580, in aumento rispetto alle 314.329 dello stesso periodo 2020.

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, la ripresa dell'economia italiana non può prendere ulteriore slancio se il settore dell'auto si rivela una palla al piede. E' dunque necessario che il Governo e il Parlamento intervengano immediatamente per superare la tempesta di agosto. Questo vuol dire rifinanziare immediatamente gli ecobonus per le auto verdi. Rifinanziare anche gli incentivi per le auto da 61 a 135 gr/km di CO2 che dovrebbero esaurirsi entro ottobre e utilizzare poi la Legge di Bilancio 2022 per creare le premesse di una politica per l'auto che dia una concreta prospettiva alla transizione verso l'auto elettrica: ormai è una scelta irreversibile per la UE, per le case automobilistiche, per i governi nazionali e locali e deve diventare una prospettiva concreta anche per la gente. Perchè lo diventi occorre bandire le soluzioni episodiche e varare una politica di incentivi permanenti in favore della transizione ecologica.

"Il brusco calo del mercato auto di agosto dimostra le enormi difficoltá che attraversa il settore, soprattutto a causa della carenza dei componenti elettronici che continua a ritardare le produzioni e la consegna dei veicoli nuovi, tra cui anche quelli oggetto di incentivazione, con inevitabili tensioni e disagi nei rapporti con la clientela. Il giorno lavorativo in piú su agosto 2020 e la ripartenza degli incentivi statali per l'acquisto di autoveicoli con emissioni di CO2 inferiori a 135 g/Km non sono, infatti, bastati per attenuare gli effetti della grave crisi dei microchip con pesanti riflessi anche sulle attivitá delle reti autorizzate", dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.

"Nel mese appena trascorso è stato impegnato oltre un terzo delle risorse finanziarie stanziate per la fascia di emissioni 61-135 g/Km di CO2 e con gli attuali ritmi di assorbimento, i fondi non riusciranno a coprire gli acquisti fino al 31 dicembre, riproponendo, purtroppo, il problema delle misure stop and go e gli inevitabili effetti regressivi sul mercato. Tra l'altro - continua De Stefani - con l'esaurimento del plafond Ecobonus, introdotto con la Legge di Bilancio 2019, per le fasce emissive di CO2 0-20 e 21-60 g/km e in mancanza di un meccanismo di travaso, risultano bloccate e quindi inutilizzate anche le risorse aggiuntive dell'Extrabonus previste dalla Legge Bilancio 2021 e rifinanziate con la recente conversione del decreto Sostegni bis, con un residuo di circa 57,4 milioni di euro", conclude.

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

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0118:37 set 2021

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September 01, 2021 12:38 ET (16:38 GMT)