ROMA (MF-DJ)--"L'export continua a trainare la ripresa italiana. Ma ora le industrie strategiche devono investire senza indugio".

Lo ha detto al Corriere della Sera il presidente dell'Ice, Carlo Ferro, aggiungendo che "dopo la crisi del 2008, e nel decennio successivo, l'export è stato l'unico traino dell'economia italiana. I dati del primo semestre indicano che già oggi le nostre esportazioni hanno superato i livelli pre-Covid. Il +24% sul 2020 non è significativo, ma il +4,2% sul 2019 è un segnale molto importante, dice che il nostro export è ripartito come traino della ripresa. Spero però che, con le risorse del Pnrr, arrivino gli investimenti pubblici e privati e i consumi interni a spingere la crescita".

Alla domanda se la mancanza di microchip e il rincaro delle materie prime indeboliranno la ripresa, "bloccare le attività produttive e i contatti tra le persone è stato terribile. I prezzi delle materie prime, i colli di bottiglia nella logistica e nell'offerta di alcuni componenti rappresentano sfide all'industria e al commercio, ma sono risolvibili. Oggi mancano i componenti per l'automotive. Stm aveva immaginato che la

domanda di semiconduttori sarebbe cresciuta e nel 2018 ha progettato uno stabilimento ad Agrate per produrre i chip di 300 millimetri, che ad

oggi produce solo in Francia. Ma non abbiamo investito abbastanza. Spero che ora il management aumenti gli investimenti. Le industrie strategiche devono investire di più e senza indugio".

Per il prossimo anno "sono ottimista, i dati indicano un forte aumento del commercio internazionale, tra il 13 e il 14%, per quest'anno e per il prossimo, numeri che fanno dell'Italia l'ottavo esportatore al mondo, con un portafoglio diversificato".

Quanto al messaggio del presidente russo Vladimir Putin che aprirà il Forum Ambrosetti a Cernobbio e sulla opportunità di superare le sanzioni, Ferro ha ricordato che "sono di competenza Ue. Ma dobbiamo perseguire la crescita su tutti i mercati dove si rispettano le regole. A giugno l'Italia è stata partner di un grande evento sulla meccanica negli Urali,

era presente il ministro dello sviluppo Giorgetti. Il mercato russo resta un target per le imprese italiane".

"L'America è il nostro primo mercato extra Ue. Ma il baricentro internazionale si stava già spostando verso oriente, la pandemia ha accelerato il fenomeno. Nei primi 6 mesi l'export italiano verso

la Cina ha segnato +48,3%. Credo che servirebbe un intervento fiscale che incentivi l'export extra Ue", ha concluso.

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(END) Dow Jones Newswires

September 03, 2021 03:30 ET (07:30 GMT)