SEMI ha detto di appoggiare la relazione pubblicata a settembre dall'ex capo della BCE, tra cui la necessità di un bilancio centralizzato dell'UE, un processo di approvazione "rapido" per i progetti strategici di alta tecnologia e una spesa aggiuntiva per rafforzare l'ecosistema europeo dei semiconduttori, al di là del Chips Act originale del 2023.
Poiché gli Stati Uniti e la Cina hanno introdotto restrizioni all'esportazione di tecnologia dei chip e di minerali strategici, l'UE dovrebbe prendere decisioni rapide sulla propria politica di esportazione "per proteggere gli interessi strategici dell'UE e per affermare una voce forte dell'UE sulla scena globale", si legge nella dichiarazione di SEMI.
SEMI è il più ampio dei due principali gruppi commerciali europei dell'industria dei semiconduttori, con 300 membri che rappresentano aziende, tra cui il principale fornitore di apparecchiature ASML, nonché produttori e centri di ricerca.
L'altro è ESIA, che rappresenta produttori di chip come Infineon, STMicroelectronics e NXP.
In un'intervista rilasciata a Reuters la scorsa settimana, il capo dell'ESIA ha anche chiesto un Chips Act 2.0 che sostenga la produzione di chip "legacy e fondamentali", dove le aziende europee leader devono affrontare la crescente concorrenza dei rivali cinesi sovvenzionati dallo Stato.
Le raccomandazioni del SEMI hanno detto che, pur sostenendo gli obiettivi del Chips Act, come l'attrazione di nuove produzioni, l'UE dovrebbe anche offrire incentivi per sostenere le nuove tecnologie e la catena di fornitura dei semiconduttori, che secondo il SEMI sono sempre più importanti per il successo della transizione verde dell'Europa.